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La storia del
Civico Museo Didattico di Scienze Naturali Mario Strani.


Anno fondazione: 1979.
Titolare: Comune di Pinerolo.
Gestore: Associazione Naturalistica Pinerolese.

Il Civico Museo Didattico di Scienze Naturali “Mario Strani” nacque nel 1979, a seguito della manifestazione “Autunno a Pinerolo” - comprendente una parte enogastronomica denominata “Fungo d’Oro” ed una mostra micologica - e per iniziativa dell'Associazione Turistica Pro Loco di Pinerolo, che curò l’allestimento di una sala al piano terreno dello storico Palazzo Vittone, affacciato sul cuore pulsante della città: piazza Vittorio Veneto.
Fin dagli inizi la maggior parte degli esemplari esposti venne fornita dal dr. Mario Strani, attingendo alla sua ricca collezione privata.


Fine anni '70. Cerimonia nella prima sala del museo.
A sinistra: Mario Strani.

Nel 1986, il Museo si ampliò occupando una seconda sala, nella quale fu sistemata una prima parte dei modelli di funghi realizzati dal dr. Mario Strani, primo nucleo della collezione micologica che costituisce oggi il fiore all’occhiello del Museo.
Negli anni successivi, grazie al lavoro di un gruppo di volontari guidati dal dr. Strani stesso, vennero realizzate artigianalmente parecchie vetrine, parte delle quali impiegate per l’esposizione dei sempre più numerosi modelli di funghi, e parte delle collezioni di insetti e molluschi che il dr. Strani aveva reperito nei suoi numerosi viaggi in tutto il mondo.

Nel 1989, grazie al trasferimento della sede della Pro Loco in altri locali dello stesso palazzo, il Museo poteva acquisire altri tre locali, sempre al piano terreno e contigui ai due già in uso. Contemporaneamente l’Amministrazione Comunale concedeva l’uso di altri due locali siti al piano ammezzato, e quindi il Museo aggiunse la dimensione che avrebbe mantenuto fino al successivo trasloco: cinque sale al piano terreno, poste l’una dopo l’altra in successione, una delle quali destinata a segreteria, e due sale al piano ammezzato, alle quali si accede per una scalinata interna.

Il 24 agosto 1989, il dr. Mario Strani donò, con atto notarile, tutte le sue collezioni presenti in Museo alla Città di Pinerolo. L’opera dei volontari proseguì, con visite guidate per scuole di ogni ordine e grado, con aperture domenicali e con aperture straordinarie in occasione delle numerose manifestazioni cittadine. A cura dei volontari è fu inoltre possibile allestire con nuove vetrine, anch’esse realizzate artigianalmente, le nuove sale che nel frattempo erano state messe a disposizione del museo, e quindi esporre gli oltre duemila modelli di funghi realizzati dal dr. Strani e migliaia di altri esemplari scientifici.


1989: Mario Strani dona le sue collezioni alla cittadinanza.
Da sinistra: Mario Strani, il sindaco Livio Trombotto ed il notaio Ortali.

Lo sviluppo del museo e l'evoluzione della legislazione hanno reso necessario trasformare una gestione del museo basata solo su amicizia e buon senso in una più formalmente strutturata.
Così, nell’ottobre del 1992 venne fondata l’Associazione Naturalistica Pinerolese, associazione di volontariato culturale e senza fini di lucro, alla quale parteciparono, attraverso i loro rappresentanti, anche varie altre Associazioni operanti nel Pinerolese: Associazione Amici del Parco della Val Troncea, Circolo Pinerolese Astrofili Polaris, Gruppo Mineralogico Pinerolo e Valli, Gruppo Speleologico Valli Pinerolesi - C.A.I. sezione di Pinerolo, W.W.F. sezione del Pinerolese.

La figura di Mario Strani.

Nato nel 1907 in Veneto e purtroppo recentemente scomparso, dopo la laurea in medicina si trasferiva in Piemonte per lavoro, arrivando poi, durante la seconda Guerra Mondiale, a Pinerolo. Alla professione di medico dentista, egli ha sempre affiancato la passione per la natura, ed in particolare per i funghi, ma è anche stato animato da un forte spirito divulgativo. Dopo aver collaborato per anni con il Museo di Scienze Naturali di Verona, dove ancora oggi sono esposti numerosi suoi plastici e modelli, iniziò la sua produzione di modelli di funghi, realizzati partendo da esemplari naturali impiegando tecniche particolari e da lui stesso inventate e perfezionate nel corso degli anni. Circa 3000 modelli di funghi, parte in gesso e parte in resina plastica e tutti pazientemente realizzati e colorati a mano, sono oggi conservati ed esposti presso il Museo di Pinerolo.
Mario Strani collaborò anche alla fondazione del Museo di Boves (Cuneo), suonava con passione il violino, vinse premi letterari e scrisse numerosi racconti - presentati anche a vari concorsi letterari -,  parlava fluentemente il russo, il tedesco ed il francese, collezionava edizioni in tutte le lingue de “I promessi sposi”. Insomma, un personaggio davvero eclettico e geniale!

Civico Museo Didattico di Scienze Naturali Mario Strani - Delibera 182 del 26 Aprile 2007
A seguito di una proposta formulata dall'Associazione, con delibera 182 del 26 Aprile 2007, la Giunta Comunale intitola il museo a Mario Strani.


Le collezioni del museo oggi.

Collezione Micologica Mario Strani.
È l’elemento caratterizzante del Museo.
Comprende calchi in resina e gesso, tutti realizzati dal dr. Mario Strani in quasi un secolo di appassionata attività e rappresentanti oltre 1.000 diverse specie presentate su più di 2.000 basi, per un totale di circa 3000 esemplari. Nell’insieme si tratta di un unicum a livello europeo e probabilmente mondiale.


Esemplari della collezione micologica.
Palazzo Vittone 2011.

Collezione Mineralogica.
Gli esemplari di questa raccolta sono stati messi a disposizione dal Gruppo Mineralogico Pinerolo e Valli. Si tratta di circa 300 esemplari, ordinati in vetrine che illustrano le varie classi mineralogiche con esposti campioni di varia provenienza delle specie mineralogiche più rappresentative di ognuna, mentre altre vetrine sono dedicate all’esposizione di meravigliosi campioni di minerali provenienti dall’arco alpino occidentale ed in particolare dalle Valli Pinerolesi.
Al nucleo originale, nel tempo si sono aggiunti pezzi di altra provenienza fra cui la collezione di rocce di Ercole Ridoni.


Scorcio della sezione mineralogica.
Palazzo Vittone 2011.

Collezione Entomologica.
Comprende circa 3000 esemplari, raccolti in 140 scatole entomologiche. La maggior parte degli esemplari è costituita da Lepidotteri, appartenenti alle varie aree biogeografiche. Sono anche presenti scatole entomologiche dedicate agli Artropodi ed agli Imenotteri. Tutti gli esemplari sono classificati e catalogati. Degna di nota in quanto sicuramente rara, la piccola collezione biospeleologica, comprendente una trentina di esemplari (compresi due piccoli molluschi) raccolti in varie grotte del Piemonte, e poi donati al Museo, dal dr. Enrico Lana. La raccolta è ospitata in una vetrina di recente allestimento dedicata alla biospeleologia.

Collezione malacologica.
Comprende circa 500 esemplari, tutti classificati e catalogati, di Gasteropodi e Bivalvi. Sono inoltre presenti circa 200 esemplari di Gasteropodi di terra e di acqua dolce, Bivalvi di acqua dolce.

Plastici geologici.
Mario Strani fece anche innumerevoli plastici geologici che riproducono diverse aree geografiche e fenomeni geologici, dai ghiacciai ai vulcani, alla deriva dei continenti. Sono per lo più ospitati al Museo di Verona ma parecchi che riguardano il Pinerolese si trovano a Pinerolo.


Plastico della zona del Monviso. La colorazione evidenzia i diversi tipi di roccia di cui sono costituite le varie zone.
Palazzo Vittone 2011.

Zoologia.
La sezione zoologica comprende mammiferi e uccelli tassidermisti, pesci, crostacei, rettili, cefalopodi, scafopodi, anfibi che non sono stati uccisi per fini collezionistici ma provengono da morti accidentali o donazioni.

La sede.
La prima sede del Museo fu Palazzo Vittone.

Civico Museo Didattico di Scienze Naturali Mario Strani - Palazzo Vittone - Pinerolo
Palazzo Vittone. Prima sede del Museo a Pinerolo. Febbraio 2013.

Qui Mario Strani con i primi volontari iniziarono a preparare i primi allestimenti. Qui è avvenuta l'evoluzione che portò il museo da essere “una stanza” a diventare un museo vero e proprio gestito da un'organizzazione appropriata.
Ma, come sempre capita, gli spazi scarseggiavano ed era difficile realizzare iniziative nuove.
Nella seconda metà degli anni '90 l'Istituto Alberghiero di Pinerolo si preparava a trasferirsi dalla vecchia sede di Villa Prever alla nuova che all'epoca era in costruzione.
In questa occasione l'Associazione Naturalista Pinerolese ha cominciato a proporre l'ipotesi di usare Villa Prever.

Villa Prever Civico Museo Didattico di Scienze Naturali
Villa Prever in una foto degli anni '30.

Dopo alcuni contatti informali con l'Amministrazione sono partite le prime lettere ufficiali e le idee hanno cominciato a prendere forma.
Nel 2001 c'è stata la prima visita ufficiale dalla quale è scaturito il primo progetto che è stato formalmente presentato dall'Associazione all'Amministrazione.
Negli anni successivi si è svolto l'iter necessario per fare un progetto definitivo, fare lavori di carattere edile, restaurare - almeno in parte – arredi e decorazioni d'epoca ecc. ecc. ecc.
In questi anni i volontari hanno partecipato massicciamente a tutte le fasi del progetto fino al suo completamento.
Nel 2012 è iniziato il trasloco vero e proprio che, nella prima fase, ha coinvolto la collezione micologica che è stata messa nella Villa.

Villa Prever Civico Museo Didattico di Scienze Naturali
Villa Prever nel 2008 dopo la ristrutturazione.

E così siamo pronti per il futuro.

L'idea “Villa Prever” è nata un po' per opportunismo e un po' per scelta strategica.
Il fatto che la villa stesse diventando disponibile era una opportunità che poteva solo essere cavalcata in quel momento.
La scelta invece prescindeva dall'opportunità.

Nell'800 i musei erano essenzialmente “luoghi delle meraviglie” dove i cittadini si recavano e trovavano una varietà di oggetti di ogni genere e natura che, mischiati a caso, rappresentavano ciò che si poteva trovare al mondo. Una concezione adatta ad un epoca in cui i modestissimi mezzi di comunicazione non consentivano di vedere, neanche in modo virtuale, ciò che c'era lontano da casa.

Nel '900 i musei sono diventati luoghi in cui le collezioni vengono usate come mezzo per illustrare argomenti. Allora ecco nascere allestimenti tematici orientati ad un risultato più preciso del precedente.

Il cambio di secolo verso il XXI ha portato Internet. Oggi chiunque, in qualsiasi momento e senza muoversi ha accesso all'intero patrimonio di conoscenze di tutta l'umanità. Benché questo, purtroppo, non sia ancora completamente vero, è un dato di fatto che nessuna biblioteca del mondo contiene una quantità di conoscenze anche solo vagamente paragonabile all'universo Internet, e che tutto questo è accessibile alla massima parte della società umana mentre, nel passato recente, vivere davanti alla Biblioteca Britannica rappresentava un'opportunità di crescita culturale radicalmente superiore a chi viveva lontano.
La conseguenza di questo è che, oggi, qualsiasi cosa si voglia illustrare in un museo, sicuramente è già spiegata mille volte meglio in un'infinità di siti Internet.
Ed ecco il punto.
La forza di Internet è la “realtà virtuale”. La trasformazione di tutto in documenti digitali permette l'accessibilità facile, economica ed a tutti.
Un museo che offre le stesse cose ma in scala ridotta non ha futuro. Occorre concentrarsi su ciò che il museo può veramente dare: la “realtà reale”. Ed ecco il motivo che ha condotto a fare le scelte che hanno portato a Villa Prever. Fare vedere le cose vere, nella natura viva, in un ambiente suggestivo e con i giochi per i bambini. Un luogo dove è possibile passare una giornata mescolando allegria, giochi, fascino e interesse.

Benvenuti!



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