Le
alluvioni sono un fenomeno non raro che spesso portano danni. Ma quella
del 1908 ha assunto connotati tragici. Ecco come la illustra “La
Domenica del Corriere - 28 Giugno - 5 Luglio 1908”.

Illustrazione tratta da “La Domenica del Corriere - 28 Giugno - 5
Luglio 1908”.
Lo stesso evento viene ricordato così da Teofilo G. Pons nel libro
“Vita montanara e tradizioni popolari alpine”. Volume II. Claudiana
1979.
Nella notte del 19/20 giugno 1908, si abbatté sul vallone del
Ghinivert, e alla testata della val Germanasca di Massello, un
violentissimo nubifragio, con conseguenze disastrose. A Balziglia, ove
le acque del torrente Ghinivert, paurosamente ingrossate, si
congiungono con quelle del Germanasca, vennero asportati il mulino, ivi
ricostruito dopo l'inondazione del 1866, e 5 abitazioni, causando due
vittime: una donna di 72 anni e la nipote di 8, i cui cadaveri vennero
ritrovati solo alcuni giorni dopo, rispettivamente a circa 16 e 40 km.
più a valle. Distrutta la strada di fondovalle, alluvionati i prati del
Praladreit e del Reinaout, totalmente asportata l'antica plaso d'armo
(piazza d'armi), dove si facevano le esercitazioni della «Guardia
nazionale» e dove, più tardi, si accampavano gli Alpini durante le
esercitazioni estive in valle; asportati grossi depositi di legname, i
penti ed un altro mulino, e coperta la valle di melma, di alberi, di
pietre e di immensi blocchi di rocce. Sul luogo del disastro si
recarono il Sotto Prefetto, il tenente dei carabinieri e un
distaccamento del Genio per provvedere ai lavori di sistemazione più
urgenti. Il Ministero, per interessamento dell'on. Facta, concesse un
sussidio di 10.000 lire. Ed è la prima volta, se non andiamo errati,
che si può registrare un intervento delle Autorità governative italiane
in un disastro pubblico alle Valli.
Per commemorare l'infausto evento è
stato anche redatto un libretto che raccoglie una serie di immagini
delle conseguenze dell'alluvione che ci lascia un'altra testimonianza
fotografica.

Copertina.
Nella notte dal venerdì al sabato
delli 19-20 giugno 1908 un grande nubifragio recava desolazione ed
immensi danni nella valle della Germanasca, specialmente nei Comuni di
Massello e Salza.
Le acque, gonfiatesi impetuosamente abbatterono in territorio di
Balziglia cinque case, asportando la nominata Tron Caterina, di 76 anni
colla figlioccia Pons Maria di Maniglia, d'anni 8. I loro cadaveri
furono poi trovati, il primo a Pomaretto, il secondo a Macello, La
strada comunale fu distrutta in più di 10 punti. Frane enormi la
asportarono completamente per centinaia e centinaia di metri di
lunghezza.
A monte della Borgata Gros Passet presentasi ora ove trovavasi la
strada di Balziglia una roccia a picco sul torrente dell'altezza di 60
metri.
Nella regione Pra l'Adreit e Reynaud l'acqua invase i prati per una
superficie di oltre un ettaro coprendoli di melma e di grossi macigni,
e tanto da non più poterli riattare.
L'antica piazza d'armi, ove faceva le sue esercitazioni l'antica
guardia nazionale e che serviva ora per accampamento delle truppe
alpine nelle escursioni estive, è scomparsa.
Gli orti che stavano tra le due frazioni di Balziglia furono ridotti ad
un enorme mucchio di pietre rotolate dal monte Pelvo.
Il comune di Salza rimase anche straordinariamente danneggiato
dall'alluvione. La strada comunale fu pressoché tutta asportata. I
particolari che avevano provviste di abeti lungo il torrente si videro
carpire dall'acqua centinaie di piante per un valore di più di 25.000
lire.
Tutta la falda di montagna che corre dal monte Vergia al colle della
Gran Gassa è franata rovinando così tutta l'Alpe di Balziglia. Blocchi
dì 20 a 50.000 miria furono trasportati fin presso questo borgo ove
maggiormente infierì l'uragano essendo esso situato allo sbocco della
valle del Ghinivcrt e del Pis. Quattro case costrutte con calce e
fondate sulla roccia furono pressoché intieramente asportate.
Accorsero prontamente sui luoghi il Sotto-Prefetto cav. Frutteri di
Costigliole ed il Tenente dei Carabinieri sig. Ferlosio. 11 Ministero,
per l'intercessione dell'on. Deputato Facta, concedeva lire 10.000 di
sussidio.
Veniva intanto mandata sul luogo la truppa, in distaccamento del 1°
Genio, comandato dal capitano sig. Ernesto Sala, che molto si distinse
nel provvedere ai più urgenti ripari.

Frontespizio.

Pagina dedicata alla Balsiglia [o Balziglia].
Dopo il disastro: piante abbattute da enormi macigni staccatisi
dai monti; terra, melma e pietrami, luogo dov'erano il mulino, case
abitate dalle infelici vittime, strade, ponti e case asportate
dall'impetuosità del torrente.