L'attività mineraria, fin da tempi molto antichi, è stata regolamentata
dalle autorità nei modi più disparati.
Le risorse minerarie sono tutt'ora di grande importanza ma lo erano
molto di più nelle epoche in cui non esistevano materiali di sintesi e
i trasporti su lunghe distanze erano impossibili o comunque
eccessivamente costosi. Tutto ciò costringeva ad avvalersi solo ed
esclusivamente di quanto ci si poteva procurare sul posto.
Queste circostanze hanno portato nel tempo a consolidare sempre di più
il concetto che i beni del sottosuolo non appartengono al proprietario
del terreno ma all'autorità.
Nel periodo di massima attività di ricerca ed escavazione di minerali
nella Valle Germanasca – dalla fine dell'800 all'inizio del '900 –
l'autorità di riferimento era il Corpo Reale delle Miniere di Torino.
Ad esso occorreva rivolgersi per qualsiasi tipo di permesso di ricerca
o di sfruttamento nonché gli si dovevano inviare in modo sistematico
relazioni ed altri documenti.
Il suo archivio è ricco di una grande varietà di documentazione.
Occorre però notare che fino agli anni '20 la legislazione collocava
sotto il regime delle miniere – quindi assoggettato all'istituto –
prevalentemente i minerali metalliferi. Solo dagli anni '20 sono stati
introdotti anche gli altri minerali.
Per questa ragione, non è detto che nell'archivio si trovino documenti
che riguardano minerali non metalliferi, soprattutto per il periodo
anteriore agli anni '20 del '900.
Con l'evoluzione organizzativa dello stato il Corpo Reale delle Miniere
è stato chiuso e le sue responsabilità trasferite ad altri enti. Il suo
archivio è sotto conferito all'
Archivio
di Stato di Torino dove oggi è
accessibile a tutti.
Ed è proprio grazie alla cortesia dell'
Archivio
di Stato di Torino che
possiamo vedere in queste pagine dei documenti dell'epoca.
Un ringraziamento particolare va alla direzione ed al personale che, al
di là dei ruoli professionali, con la massima gentilezza e
disponibilità, mi ha permesso ed aiutato a trovare documenti e mi ha
fornito l'autorizzazione a pubblicarli.

Timbro e firma dell'Ingegnere Capo.
30 Agosto 1922.
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