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L’Art Nouveau e Villa Prever.
di Claudia Prinzio
Sede del Civico Museo Didattico di Scienze Naturali Mario Strani di Pinerolo.


 L’Art Nouveau indica uno stile che dominò, dall’ultimo decennio del 1800 fino al primo decennio del 1900, in molte forme espressive quali l’architettura, l’arredamento, la gioielleria e la scrittura. Il nome deriva da quello di un negozio aperto nel 1895 a Parigi da un mercante tedesco di oggettistica orientale, Samuel Bing, suggeritogli dall’architetto che progettò quello stesso negozio, il belga Van de Velde, uno dei massimi esponenti di questa corrente.
 Questo stile fu caratterizzato da ornamenti ispirati alla natura ed all’Oriente, con uno sguardo anche al passato, soprattutto al periodo Medievale. In architettura un elemento che caratterizzò questo periodo fu il bow window: struttura rotondeggiante che si protraeva dalle facciate verso l’esterno. Gli arredi, le ringhiere, le cancellate erano definite da linee sinuose e continue. Le vetrate erano riccamente colorate. Gli oggetti furono realizzati da artigiani che utilizzarono materiali comuni quali il ferro ed il vetro. Ed è proprio l’artigianalità dei manufatti che fu alla base di questo stile. Ogni pezzo era unico rifuggendo, in questo modo, la nascente moderna industria che produceva oggetti in serie.
 L’Art Nouveau si diffuse rapidamente in Europa ma ebbe varianti in ogni Nazione tanto che ad ogni Paese vennero assegnati nomi diversi. In Italia, ad esempio, si chiamò Stile Floreale o Stile Liberty dal nome dei magazzini inglesi di Arthur Liberty che vendevano oggetti esotici, e fece la sua comparsa ufficiale nel 1902, a Torino, in occasione dell’Esposizione Internazionale di Arti Decorative. Questo stile divenne ben presto la forma artistica scelta dalla borghesia in ascesa ed è per questo motivo che lo si ritrova nell’architettura di molte ville e palazzi ma anche delle industrie di loro proprietà.

Villa Prever Pinerolo Gander
La villa prima della ristrutturazione degli anni '30 con la recinzione originale.

 La villa è un esempio di stile Liberty, anche se un po’ sobrio e meno sontuoso rispetto forse a degli esempi più rappresentativi, quale potrebbe essere Villa la Sorridente a San Secondo oggi sede di quattro aziende che operano nel campo della multimedialità, dello sviluppo delle risorse umane e della consulenza aziendale.
 La data di edificazione della villa va posta nel 1910 in base ad un documento risalente al mese di agosto di quell’anno, nel quale, l’allora tenente Mario Musso (poi promosso capitano negli anni successivi alla costruzione della villa), effettivo alla Scuola di Cavalleria di Pinerolo, omonimo del capitano degli Alpini, al quale sono state intitolate le caserme di Saluzzo, richiedeva la costruzione di due corpi di fabbrica nell’area in cui ora sorge il Parco e la Villa. La concessione all’inizio venne data solamente per la costruzione di un garage scuderia (non nella posizione e né equivalente per forma, all’attuale dependance della villa), “per il quale solo la pratica può ritenersi completa, rimandando la concessione per la costruzione della palazzina a quando sarà presentato regolare progetto”. Nel documento si richiedeva quindi di dare “avviso a questo ufficio dell’incominciamento dei lavori, non solo per la necessaria vigilanza in corso d’opera ma per il necessario riconoscimento delle linee di perimetro nei riguardi delle nuove arterie stradali”, e si davano anche indicazioni costruttive. Appena un mese successivo a questo documento, un altro documento concedeva, finalmente, la costruzione della villa, nel quale si poteva leggere che l’ufficio scrivente credeva ora “di poter concedere il chiesto permesso nonché: 1° tutte le opere siano eseguite sotto l’osservanza delle regole dell’arte, dell’estetica e della stabilità in base alle dimensioni e modalità consegnate nell’unita tavola di disegno”. Seguono poi un elenco di osservazioni a cui attenersi durante l’esecuzione dei lavori e l’imposizione di due visite dell’Ufficiale Sanitario e che “ogni cosa sia condotta a termine entro il 30 giugno 1911”, pena “contravvenzioni a senso di legge”. Il progetto, confrontato con una foto d’epoca (prima dei rimaneggiamenti successivi), combacia perfettamente con l’originaria pianta della villa, che si presentava di aspetto più cubico, più austero, quasi si addicesse meglio ad un militare. Colui che realizzò il progetto del garage scuderia è il geometra Gander, in quanto compare il suo timbro con l’indirizzo sulla pianta. Da notare come sulla planimetria spicca il nome dei coniugi Gander come confinanti a Sud del terreno sul quale sorge la villa. Gander fu uno degli esponenti più creativi della corrente Liberty a Pinerolo. Realizzò la Galleria del Cinema, la sede della Comunità Pedemontana, il ristorante di Miradolo, il palazzo Aymar, dove aveva anche sede il suo studio, l’edificio dove ora ha sede la Banca San Paolo in P.zza Barbieri, solo per citare alcuni dei suoi lavori più noti. La presenza della villa in quegli anni è attestata anche da una planimetria di Pinerolo datata 20 ottobre 1911 in cui si può facilmente risalire alla posizione della stessa, sicuramente presente data l’imposizione di terminare i lavori di costruzione nel giugno di quell’anno. Purtroppo non è dato sapere i motivi del passaggio di proprietà dal Tenente Musso alla famiglia Prever, storica proprietaria della villa per la quale è conosciuta da tutti. Il proprietario fu Giovanni Prever imprenditore minerario che possedeva, insieme alla moglie Margherita Tron, la ditta Eredi di Giuseppe Tron proprietaria del maggior numero di concessioni minerarie nelle valli Chisone e Germanasca.

Villa Prever Pinerolo Gander
La villa prima dell'espansione. Alla sinistra oggi si vede il terrazzo.

 In un documento datato 22 dicembre 1934 “il Podestà… certifica… che la vecchia casa rurale di proprietà dei richiedenti (Giovanni Prever, fu Francesco n.d.r.)….venne demolita per ampliare il giardino. Però in sostituzione di questa venne costruito un fabbricato ad uso dipendenza della villa, giusta la concessione di questo Ufficio Tecnico in data 27 settembre 1928”. Ciò significa che la dependance costruita successivamente ha preso il posto, in un altro luogo, della scuderia-garage che è stata abbattuta. Ma questi non furono i soli lavori effettuati dalla famiglia Prever. In una pianta datata 1929 e firmata di nuovo dal Geometra Gander viene progettato un ampliamento ad un piano fuori terra, sul lato Nord, sovrastato da un ampio terrazzo. Per integrare, dall’esterno, la modifica all’impianto originale della villa, sono stati riportati elementi e decori già esistenti, ma l’inserimento di questo corpo edilizio ha creato dei dislivelli tra gli ambienti interni. Ciò è stato superato con l’inserimento di una serie di gradini che davano accesso alle varie camere. Sicuramente quello che si evince da questa pianta del 1929 è che non rappresenta ancora la villa come la vediamo noi oggi. È probabile che sia stata rimaneggiata ulteriormente, oppure che la pianta in questione non rappresenti il progetto poi realizzato. In un documento datato 22 marzo 1935 il Cav. Arturo Prever (figlio di Giovanni n.d.r) “inoltra rispettosa domanda alla S.V. ill/ma (il Podestà n.d.r.) per costruire un muro di cinta munito di cancello d’entrata sul lato di V.le Rimembranza”. Dalla pianta si può vedere come accanto alla proprietà del Cav. Arturo (ridotta rispetto all’intera area occupata oggi dalla villa e dal Parco) c’è la proprietà di un certo “Prever G”. Il progetto è firmata dal Geom Ettore Vallesa e dal Proprietario del terreno: Arturo Prever.

Villa Prever Pinerolo Gander
La villa dopo la ristrutturazione degli anni '30 con la nuova recinzione che ancora oggi la circonda.

Villa Prever Pinerolo Gander
Il cancello in ferro battuto quando era nuovo.

 La proprietà della Villa con annesso Parco il 7 di ottobre del 1969 passa al Comune di Pinerolo (Sindaco Prof. Aurelio Bernardi) per parziale donazione da parte di Irma ed Arturo Prever. Nell’atto veniva sottolineato che gli immobili venissero destinati all’istruzione ed all’educazione nel modo che meglio avesse ritenuto la Municipalità, la quale ne fece, così, la sede dell’Istituto Alberghiero. Nella Villa gli spazi erano così suddivisi: nel seminterrato i laboratori; al Piano rialzato ed al primo piano avevano sede gli uffici. Nella stanza denominata cappella, al piano rialzato, c’era la sala riunioni dei docenti. Al secondo piano mansardato c’era l’archivio. Nella dependance c’era la casa del custode. Nel 1989 l’Istituto fece costruire il basso fabbricato addossato alla dependance da adibire essenzialmente ad aule, cucina, dispensa e pasticceria. L’istituto Alberghiero nell’anno scolastico 1998-1999 ha poi abbandonato la Villa dopo aver trovato migliore collocazione nel nuovo edificio costruito nella zona Centro Studi di Pinerolo. Nell’anno scolastico successivo ha abbandonato anche il basso fabbricato. Ora la Villa e parte del basso fabbricato è sede del Museo di Scienze Naturali, la cui idea di trasferirsi in questa sede venne al Direttore dello stesso Museo intorno alla metà degli anni ‘990. Il 15 marzo 2011 la Giunta deliberava un atto per la destinazione della Villa come Sede del Museo. La restante parte del basso fabbricato è utilizzato da alcune associazioni di Pinerolo quali l’Anfass, la Badia Corale Val Chisone, il coro Bric Boucie e l’associazione Maschera di Ferro. Il Parco invece è diventato un giardino pubblico con annessa una zona gioco per i bambini, fruibile secondo orari stabiliti dal Comune.


La Villa il 16 Gennaio 2001 quando è stata visitata per la prima volta al fine di sviluppare un progetto di collocazione del museo.

 La villa è formata da un piano seminterrato, da un piano rialzato o anche detto piano nobile, da un primo piano e da un secondo piano mansardato. La parte esterna è caratterizzata dall’alternanza di pieni e di vuoti che donano alla villa una pianta irregolare, sottolineati dall’andamento sinuoso del tetto, e regalano un aspetto elegante alla villa. I terrazzi sono di diverse dimensioni. Il lato Est è dominato da una torretta che determina la copertura della scala di accesso esterna al piano rialzato. I balconi e le terrazze, sono delimitati da ringhiere in ferro modellate con forme floreali. Pregevoli sono anche le recinzioni e i cancelli di accesso al Parco. L’interno è caratterizzato da finestre in vetro colorato e da numerose piccole stanze disposte in una sorta di ventaglio che si immettono le une nelle altre tanto, che è possibile attraversarle tutte senza dover passare ogni volta dal disimpegno centrale. Le camere erano originariamente dotate di tappezzerie floreali, i soffitti erano decorati con stucchi in gesso modellati anch’essi con soggetti floreali, come anche lo erano i copritermo in legno e ferro. Al piano rialzato, l’unico piano che mantiene le caratteristiche tipiche delle ville di quell’epoca, è presente una stanza la cui forma ricorda quella di una piccola cappella, caratterizzata da una vetrata dipinta incastonata nella parete di fondo in modo che quando è colpita dalla luce, questa ne esalta i colori e dona all’ambiente un’atmosfera particolare. L’arredamento originario fu realizzato dalla ditta Torinese dei fratelli Valabrega i quali conquistarono la medaglia d’oro all’Esposizione Universale di Parigi nel 1900. Di quel arredamento oggi restano solo la boiserie, la libreria, la cassaforte, il tavolo ed i tre mobili del salone. La scala che conduce ai piani superiori è caratterizzata da gradini realizzati in marmo bianco dalle linee arrotondate accompagnati da una ringhiera in ferro lavorato con soggetti floreali. I gradini dell’ultima rampa di accesso al piano mansardato sono in pietra. Le decorazioni pittoriche alle pareti sia interne che esterne sono tipiche di questo stile, anche se sicuramente a Villa Prever non erano così sontuose come altre ville più chiaramente Liberty.
 Purtroppo a causa delle varie ristrutturazioni e rimaneggiamenti subite dalla villa nel corso del tempo, dovute al cambio di destinazione d’uso, non da ultimo l’adeguamento dei locali ad uso pubblico con l’abbattimento delle barriere architettoniche, sia interne che esterne (ad es. sono stati azzerati i dislivelli interni esistenti tra le varie camere), ha alterato l’originario schema degli ambienti e risulta difficile ora ricostruirlo.
 Come tutte le costruzioni dell’epoca la vista notturna della villa dona un senso di inquietudine. Questo fatto, forse, è da attribuire ad una villa Liberty che è entrata a far parte dell’immaginario collettivo e che ha sede nella zona collinare di Torino, come molte altre ville dell’epoca: Villa Scott che ha fatto da sfondo al film horror di Dario Argento “Profondo Rosso”. Anche Alfred Hitchcock nel suo film Psycho ambientato in una villa Liberty appositamente ricreata negli Universal Studios di Hollywood, caratterizzata da un avancorpo con torretta che sovrasta l’ingresso, ha contribuito con la trama del suo film a collegare questo stile architettonico all’horror.
 Lo stile Liberty durò un ventennio, poi lasciò spazio a tendenze più classiche e lineari. Questo fatto fu dovuto alla nascente instabilità prima politica, poi economica, che culminerà, in seguito,nello scoppio della I guerra mondiale, quando anche un’epoca, quella del Positivismo e della convinzione della supremazia della Scienza sulla Natura era già stata messa in crisi con l’affondamento del Titanic avvenuta nel 1912.

La ricerca effettuata dalla sottoscritta è stata possibile grazie all’aiuto di numerose persone, le quali mi hanno pazientemente seguita, dedicandomi parte del loro tempo e prodigandosi nel cercare e mostrarmi documenti e fotografie in loro possesso. Segue ora l’elenco in rigoroso ordine alfabetico:
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Villa Prever nel 2008 dopo la ristrutturazione fatta per destinarla al Museo di Scienze Naturali.


La ricerca effettuata dalla sottoscritta è stata possibile grazie all’aiuto di numerose persone, le quali mi hanno pazientemente seguita, dedicandomi parte del loro tempo e prodigandosi nel cercare e mostrarmi documenti e fotografie in loro possesso. Segue ora l’elenco in rigoroso ordine alfabetico:

Dott.ssa Arch. Boiero Cristina di Vigone
Arch. Carano Elena di Pinerolo
Dott. Colomba Carlo (Villa la Sorridente di San Secondo di Pinerolo)
Comune di Pinerolo sez. lavori pubblici in particolare il Geom. Rosa Brusin Aldo
Gardiol Luca (custode del Parco di Villa Prever in Pinerolo)
I.A.T. di Pinerolo
I.A.T. di Saluzzo
Istituto Alberghiero “A. Prever”di Pinerolo
Dott. Martelli Massimo (Direttore del Civico Museo di Scienze Naturali di Pinerolo)
Dott.ssa Menusan Nadia (Biblioteca “Alliaudi” di Pinerolo)
Museo Storico della Cavalleria di Pinerolo
Dott.ssa Picco Stefania (Presidentessa Associazione Naturalistica Pinerolese)
Dott. Pollano Flavio (Agronomo e Paesaggista) di Pinerolo
Studio di architettura AEDUE di Pinerolo
Studio di architettura Aymar di Pinerolo in particolare l’Architetto Tron Alessandro
Si ringrazia inolte il Comune di Pinerolo per la cortese autorizzazione concessa per la pubblicazione dei documenti utilizzati per la ricerca.


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