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  I funghi: realtà e leggende.
Sede del Civico Museo Didattico di Scienze Naturali Mario Strani di Pinerolo.

La divulgazione scientifica è sempre stata a cuore a Mario Strani. In ambito micologico si infervorava a constatare come i pregiudizi dominassero sulla conoscenza e non ci fosse una visibile volontà di cambiare la situazione.
Per cui spesso la sua attività divulgativa assumeva una aspetto piuttosto schematico e orientato a chiarire i concetti essenziali dell'argomento e smontare almeno i pregiudizi più grossolani.
Un interessante esempio è questo articolo stralciato da una pubblicazione della Pro Pinerolo di settembre del 1973 fatta in concomitanza con la V mostra scientifico-didattica del fungo e della natura.

I funghi: realtà e leggende.

L'interessamento che i funghi suscitano nell'uomo è di antica data, evidentemente a causa della commestibilità di alcuni di essi.
Oggi questo interessamento va aumentando a dismisura ed è favorito dalla motorizzazione, dal a disponibilità di tempo libero e dalla ricerca disperata di hobby da parte dell'uomo moderno oppresso dal grigiore della vita di fabbrica e di ufficio nelle città assordate dai rumori e attossicate dai gas di combustione degli idrocarburi.
Anche le mostre micologiche o esposizioni di funghi sono in continuo aumento e rappresentano un fenomeno da giudicarsi positivamente poiché contribuiscono alla divulgazione e al rispetto della natura, oggi più che mai minacciata dall'eccessivo affollamento causato dal continuo aumento della popolazione del nostro pianeta.
Molto spesso il pubblico di queste esposizioni rivolge agli organizzatori domande che rivelano bensì il desiderio di conoscere, ma anche una certa confusione di idee e una certa ignoranza di fronte a quelle curiose creature del mondo vivente che sono appunto i funghi.
Cercherò in questo articolo che non pretende di superare il livello di una semplice divulgazione, di chiarire un po' le idee e di rispondere a quelle domande che ci vengono rivolte con maggior frequenza.



Che cosa sono i funghi?
Sono vegetali, senza dubbio, ma con alcune caratteristiche che potrebbero farli includere in un gruppo a parte. [Da quando Mario Strani ha scritto questo articolo si è consolidato il concetto che i funghi non sono veri vegetali in quanto privi di clorofilla e sono stati classificati in un regno a parte detto appunto dei funghi].
Nei vegetali superiori, ossia nella maggioranza delle piante verdi, il corpo vegetativo è costituito da parti distinte: (radici, fusto, foglie) ognuna delle quali formata da tessuti specifici. I fiori nelle piante che ne sono fornite, costituiscono l'apparato sessuale con organi maschili e femminili sullo stesso fiore o su fiori diversi.
Nei funghi invece tutto. il corpo vegetativo è costituito da semplici filamenti (ife) che nel terreno formano una intricatissima rete, una specie di feltro chiamato micelio. A tutti sarà capitato, strappando un fungo dal suolo, di asportare un po' di questi filamenti con attaccate foglie o terriccio. Gli stessi filamenti o ife, addensati e accostati con un certo ordine, ma non congiunti (come si verifica per le cellule dei tessuti animali) formano anche i carpofori o corpi fruttiferi o funghi veri e propri, quelli che noi cerchiamo nei boschi. In questi carpofori o funghi, che possono venir considerati come una via di mezzo tra il fiore e il frutto, maturano le spore, invisibili granelli di sostanza vivente cui è affidata la riproduzione dei funghi come ai semi è affidata la riproduzione della pianta madre.
A parte il fatto che le analogie tra il frutto e i suoi semi da una parte e il fungo con le sue spore dall'altra sono solo apparenti e grossolane, vi è ancora una enorme differenza tra le piante verdi e i funghi in ciò che riguarda soprattutto il modo di vita.
Le piante possiedono un pigmento verde, la clorofilla, che è dotata di una proprietà di fondamentale importanza tanto che senza di essa tutta la vita del pianeta sarebbe impossibile.
Per mezzo della sua clorofilla la pianta riesce a captare, a imprigionare l'energia della luce solare e a svolgere una reazione chimica complicatissima per cui l'acqua dei tessuti fogliari, combinandosi con l'anidride carbonica dell'aria forma composti (idrati di carbonio del tipo degli amidi) che serviranno allo sviluppo del corpo vegetativo: foglie, fiori, frutti, semi. Sia detto di passaggio che alla base della vita animale vi è un processo che si svolge con modalità opposte.
L'animale per ottenere l'energia necessaria per vivere e muoversi brucia il carbonio che si procura con gli alimenti (vegetali o altri animali che si cibano a loro volta di vegetali). « Bruciare» per l'animale significa combinare il carbonio dei cibi con l'ossigeno dell'aria (trasportato dai globuli rossi del suo sangue). In questa reazione si produce energia e si libera anidride carbonica e acqua.
Schematizzando si potrebbe dire:
Nelle piante: Acqua + anidride carbonica + energia solare (fissata dalla clorofilla) = Formazione
di sostanza vivente e assorbimento di energia.
Negli animali: Carbonio degli alimenti ingeriti + ossigeno portato dal sangue = Anidride carbonica + acqua + liberazione di energia.
Ancora più brevemente: L'animale è una macchina a vapore, la pianta una batteria solare.
Vediamo ora come vanno le cose nei funghi.
I funghi essendo privi di clorofilla vivono a spese delle sostanze in disgregazione che si trovano nel terreno e sono abbondanti nell'humus dei boschi (vita saprofitica). In altri casi essi vivono a spese di altri individui vegetali o animali causandone malattie o la morte (vita parassita).
La mancanza di clorofilla esonera i funghi dal bisogno della luce che invece è assolutamente necessaria per le piante superiori.
Riproduzione nei funghi.
Esiste una riproduzione sessuata nei funghi?
Un tempo non era ritenuta possibile dato che i funghi sono privi di fiori che rappresentano l'apparato sessuale vegetale.
Ma più recentemente si scoprì che anche nella riproduzione dei funghi esiste una sessualità (essa è d'altronde presente anche nelle piante senza fiori come le felci, i muschi ecc.).
Si poté stabilire con pazienti osservazioni che ogni fungo produce due tipi di spore che pur essendo identiche all'osservazione microscopica, possono considerarsi di sesso diverso.
Affinché un dato micelio possa produrre funghi bisogna che in esso si trovino elementi provenienti da entrambi i tipi di spore altrimenti il micelio rimane sterile.
Con questo mezzo la natura ottiene nel fungo la trasmissione dei caratteri ereditari.

Dove nascono i funghi?
Dappertutto: nelle zone del circolo artico e all'Equatore, nei boschi e nei deserti, nelle paludi, nelle torbiere, nei prati di montagna e di pianura.
Essi sono piuttosto rari nei terreni coltivati, ma possono trovarsi nelle cantine, sui mucchi di segatura, sulle traversine dei treni, sul legname da costruzione, sui tronchi morti o degli alberi vecchi, sulle piume, sulle larve di insetti, sulla frutta e verdura. I funghi parassiti dell'uomo o degli animali possono impiantarsi sulla pelle e causare malattie del cuoio capelluto o sui tessuti causando altre gravi affezioni.

Quale è la stagione favorevole per i funghi dei boschi?
L'autunno. Ma vi sono anche funghi tipicamente primaverili e funghi in piena estate. Alcuni spuntano nell'inverno sotto la neve.

Esistono funghi che si trovano regolarmente ai piedi di certe piante. Perché?
Il micelio di molti funghi entra in contatto con le fini radici di molte piante, specialmente conifere, formando come dei manicotti attorno ad esse oppure penetrando entro il loro tessuto. Da questo rapporto chiamato micorriza, sorgono vantaggi per tutti e due i componenti di questa società vegetale, perché ognuno dei due cede all'altro e ne riceve sostanze utili allo sviluppo.
Tale è l'importanza di questa società «alberofungo» che in un rimboschimento per es. di larici questi ultimi stentano a svilupparsi se non sono accompagnati dall'amico fungo laricino.



Perché talora specialmente nei prati si vedonoi funghi crescere a cerchi?
La crescita in cerchio è dovuta al fatto che il micelio partendo da un dato punto è costretto a espandersi ogni anno verso l'esterno per occupare terreno che non sia stato sfruttato. Ne risulta una avanzata centrifuga dei funghi in cerchi sempre più ampi. Calcolando il ritmo annuale fu possibile in certe pianure stabilire la durata di vita dei miceli in centinaia di anni!

È vero che la crescita dei funghi dipende dalla luna?
Se ne parla molto, ma non è certo. La maggioranza degli autori lo pone in dubbio. Una risposta sicura si avrà solo quando disporremo di precise statistiche (numero dei quintali che giungono sul mercato nelle varie fasi lunari) e non dell'impressione dei singoli raccoglitori.

È vero che la crescita dei funghi è molto rapida?
Sì per alcuni di essi (coprini), ma in genere, è solo un fatto ,apparente. Il fungo può trovarsi nel terreno ben sviluppato in tutte le sue parti. Dopo una pioggia esso si rigonfia e fuoriesce in un tempo relativamente breve. Per un boleto di media taglia però il tempo necessario allo sviluppo è di una diecina di giorni.

È vero che il fungo se viene guardato si arresta nel suo sviluppo?
Non si riesce davvero a capire l'origine di questa idea così peregrina a meno che i raccoglitori non si sentano dotati di uno sguardo tipo" raggio della morte !
D'altra parte dubito molto che il raccoglitore di funghi, avendo visto un porcino lo lasci al suo posto e torni il giorno dopo per vedere se è o no cresciuto!

È possibile coltivare i funghi?
Sì per alcune specie, prataioli, pleuroti e pochi altri. I paesi dove questa coltivazione è all'avanguardia sono il Giappone seguito a distanza dalla Francia. Per i boleti o porcini la coltivazione è priva di successo anche nell'ambiente in cui si sviluppano spontaneamente.

È vero che la velenosità dei funghi dipende da particolari circostanze estrinseche al fungo stesso (terreno, piante sotto cui crescono, oggetti che si trovano in vicinanza ecc.?).
No, esistono funghi sempre velenosi e funghi sempre innocui come esistono vipere e bisce inoffensive.

È vero che esistono prove per riconoscere la velenosità dei funghi?
Si tratta di vecchi pregiudizi ormai dimostrati fai si cento volte, ma merita parlarne perché ogni anno vi è qualcuno che si avvelena. No, non esistono prove sicure (metodo dell'aglio, dell'argento ecc.). Il solo mezzo è la conoscenza del fungo.

Che fare in caso di avvelenamento da funghi?
Chiamare subito il sanitario e possibilmente mostrare o descrivere il fungo che ha causato i disturbi. La cura può essere diversa secondo i casi.

Come si presentano le intossicazioni da funghi velenosi?
Diversamente a seconda delle varie specie. Alcuni agiscono sul' fegato e sul rene causando distruzioni gravissime del tessuto ghiandolare e alta mortalità (Amanite del gruppo falloide, cortinario orellano). Altri agiscono sul sistema nervoso causando una intensa eccitazione (amanita muscaria). In altri casi si verifica una intensa sudorazione accompagnata da collasso cardiocircolatorio. Infine in una grande quantità di casi si hanno solo disturbi intestinali (coliche, diarree) simili a quelle che produrrebbe un violento purgante. Vi è infine un gruppo di funghi studiati recentemente nel Messico che inducono intense allucinazioni già note e usate dagli aztechi per scopi religiosi.



Qual è l'importanza dei funghi in medicina?
Enorme. A parte l'uso dell'"agarico bianco" delle vecchie farmacopee contro il sudore dei tubercolotici, abbiamo oggi nelle varie “micine” preparate con funghi inferiori armi preziosissime
contro molte malattie.

Vi è un'importanza dei funghi nell'industria?
Senza dubbio. Oltre la produzione dei funghi da allevamento e il raccolto dei funghi di bosco che fornisce un reddito non indifferente abbiamo nell'industria l'impiego dei fermenti (speciale categoria di funghi inferiori) senza i quali sarebbe impossibile ottenere numerosi prodotti (fermenti del lievito, del mosto della birra ecc.).

Quali sono le più interessanti curiosità sui funghi?
A parer mio la luminosità e il movimento. Vi sono in natura numerosi funghi luminescenti o che comunicano la luminescenza al legno mediante i loro miceli. Il fenomeno presenta molte analogie con la luminescenza di certi insetti (lucciole, pirofori) e in paesi tropicali può raggiungere valori molto alti.
In quanto al movimento esso è limitato ad alcune specie di funghi inferiori detti mixomiceti il cui corpo vegetativo che ha l'aspetto di informi masse gelatinose può presentare lenti movimenti di spostamento.
Questo fenomeno presenta notevole analogia con i movimenti delle amebe che sono tra i più infimi rappresentanti del regno animale.

Dott. Mario Strani
micologo





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