Ecco come la Val Germanasca viene
presentata in una pubblicazione del 1923.
La Val Germanasca, che è, nella sua parta superiore, una delle più
ridenti vallate alpine, presenta una configurazione ben, delineata,
quasi di un largo triangolo con l'apice a Perosa ed i due lati segnati
da catene montagnose, che si originano: l'una dal massiccio del Boucier
e che col, Cornour, Roux, Gran Truc, la separa dalla Val Bellica e da
Val d'Angrogna; l'altra dal Gran Mioul al Truc Gialabrie, fina a
Pomaretto, che la separa dalla val Chisone, ed infine con la base
segnata dalla catena montagnosa dal Gran Mioul alla Punta Rasin, che la
divide dall'Alta Val Chisone e dalla Valle della Ripa.
Termine della valle è il colle d'Abriès (m. 2650), ove passa la linea
di frontiera Italo-francese ed in un raccolto piano ha origine da un
laghetto la Germanasca. La valle discende abbastanza dolcemente in un
magnifico paesaggio, verdeggiante di prati e lussureggiante di fiori.
Tratti dì rocce denudate e frastagliate alternano il panorama splendido.
La valle, dopo un primo digradamento nel piano di Bô du Col, ove si
raccolgono alcune case di pastori in posizione amenissima, si allarga
in un grande bacino nella conca di Praly.
Raramente è dato trovare in alta montagna delle conciate sì larghe e
pittoresche. D'estate un'aria balsamica, ricca d'effluvi floreali,
vivifica e rallegra gli stanchi che chiedono ad essa ristoro dalle
diuturne fatiche. La conca, che ancora ignora le noie dei mezza moderni
e gode piena la tranquillità ed, il divino silenzio dei monti, è
indicatissima per quanti desiderano far escursioni alpine e trascorrere
nella quiete più assoluta un periodo di riposo.
Vasti boschi di abeti e di latrici vestono le pendici dei monti, le cui
viscere rinserrano il prezioso minerale del talco, trasportato a mezzo
di teleferiche che solcano tutta la valle.
La conca di Praly è centro di esercitazioni invernali ed è meritamente
celebrata quale stagione estiva. Se un'iniziativa, presa dalla Colonia
Pinerolese a Torino avrà seguito e verrà aiutata, dovrà fra breve
sorgere nella conca di Praly un grandioso hotel alpino i cui piani,
disegnati dall'architetto Charbonnet, sono stati recentemente ammarati
in Pinerolo. La strada carrozzabile, che per ora giunge solo a mezza
via tra Praly e Perrero sarà la vera fortuna turistica della valle. I
lavori proseguono interrottamente, ond'è a sperare che fra un anno essi
saranno terminati. Allora l'alta Valle della Germanasca, ancor ignota
al gran pubblico, avrà la sua grande e meritata floridezza.
Perrero (m. 830) è il capoluogo della valle inferiore. In questa
graziosa cittadina si raccoglie tutto il movimento economico dell'alta
valle della Germanasca e dei valloni secondari, che fanno capo a
numerosi comuni e borgate sparse sui fianchi verdeggianti dei monti.
Undici comuni del mandamento ed raccolgono in una casa Comunale unica,
riuniti in consorzio per uffici, amministrativi e per servizi diversi
di pubblica utilità.
A Perrero giunge la strada provinciale, servita da automobili in
corrispondenza col tram di Perosa. Un discreto movimento si avverte
quindi in questa cittadina, anche per l'intenso lavoro di scarico del
talco ed un tempo anche del marmo che si estraeva dalle cave di Faetto
e di Salza.
Da Perrero la strada, che segue il corso del torrente, conduce con
lieve dislivello a Perosa, tra boschi di castagni e distese, di viti.
Sicuro: anche di viti. Ogni balza che goda un poi di, sole si corona di
vitigni che l'inclemenza della stagione pare soffocare nel loro
sviluppo e piegare al suolo in cerca dell'ultimo calore. Da Pomaretto,
Villasecca, Chiotti, Trossieri, Perrero, fino a Pomeifré, son distese
di viti tenute con cura preziosa, aggrappate alle rocce per godersi il
primo e l'ultimo sole, sbattute dai venti, coperte per lunghi mesi da
distese di neve invernale. Eppure ogni proprietario dell'alta valle
conserva con religione questa vigna del padre, che continua di
generazione in generazione a bere il sudore di tante fronti bruciate
dal sole e dal vento.
O genti della pianura a cui i pingui campi, danno facili messi, che nel
vostro lieve lavoro non immaginate neppure quest'opera di diuturna
fatica, questo eterno paziente lavoro, venite ed ammirate le virtù
della nostra razza, che i padri tramandano ai figli, tenacemente,
disperatamente, legandoli quasi ad un solo destino con quello della
loro terra povera ed esausta !
Comunicazioni di Val Germanasca con Val Chisone, Colle Clapier
(Massello-Chargeoir) colle del Pis (Balziglia-Pragelato) colle
Ghinivert (Balziglia-Troncea) colle Valletta (Rodoretto-Troncea).
Val Ripa (Dora Riparia): Colle Rodoretto (Rodoretto-Gorgie) passo della
Longia (Praly-Gravière).
Delfinato: Col d'Abries (Praly-Abriès).
Val Pellice. Col Giuliano (Praly-Bobbio).
Val Angrogna: Colle della Sella (Praly-Angrogna) colle Lansano
(Faetto-Angrogna).
Vallone San Germano: colle Lazzarà (Riclaretto-San Germano).
Tratto da:
Le Belle Regioni del Piemonte: Pinerolo e Pinerolese
Tipografia Sociale
Pinerolo
1923