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Oggi Valdesi Preistoria Guerra


Virginia Bertalmio.


Gli appunti che corredano le foto fatte da Piero Sartorio ricordano un episodio di per sé piccolo, ma significativo.
Leggiamoli come ci sono pervenuti.
 
Virginia Bertalmio
Il governo fascista aveva stabilito per chi avesse 20 anni di appartenenza a un’ industria mineraria il cosiddetto Premio ai Fedeli delle Miniere. Quel giorno appunto avveniva la distribuzione dei premi ad un folto gruppo di dipendenti. Il premio allora consisteva, se non erro, nella cifra di £ 1.800 depositate su un libretto di risparmio. In queste foto passa alla storia la consegna del premio a Virginia Bertalmio. Da sinistra: papà [Damiano Sartorio n.d.r.] Prever, io [Piero Sartorio n.d.r.] Schena, impiegato dell’ufficio paghe, Prompicai capo servizio delle miniere di Envie, Sapatlé e forse anche Malzas, Vallese capo servizio dell’azienda idroelettrica, Virginia col suo berretto di lana nera.

Virginia, nella sua modestia, era un pilastro della Società, un tipo che per la sua intelligenza e dedizione al lavoro meriterebbe un monumento. Cose d’altri tempi. Già pesatrice dei carri e poi dei camion che trasportavano il talco a valle, quando fu in possesso del centralino telefonico che metteva in comunicazione le reti di valle con quelle delle miniere assunse un’importanza essenziale in un sistema di comunicazioni sempre piuttosto difficile. Nel periodo della Resistenza, essa prestò un servizio impareggiabile e fu molto delusa quando nessuno mostrò di ricordarsi di lei; ma si sa, gli onori spettano in gran parte a chi urlava di più o aveva rubato a man salda o aveva sparato addosso a qualche tedesco che fuggiva.

Ma il valore della signora Virginia giunge fino a noi anche da altre testimonianze. Raimondo Genre ricorda che, da tutti i borghi della valle, quando qualcuno stava male, si correva alla più vicina miniera per chiedere di contattare il centralino e di lì chiedere l’intervento di un medico. Cosa quasi difficile da capire in un’epoca in cui in ogni tasca c’è un cellulare!
Carlo Sartorio riferisce anche del ricordo tramandato in famiglia di Virginia che portava rifornimenti ai partigiani nascondendoli sotto le ampie sottane dell’epoca. Correndo grossi rischi…


Ecco un diploma come quello ricevuto da Virginia.
Tratto dalla copertina di: Sulle orme dei padri, Rinaldo Breusa, Alzani editore 2012.
La grafica del diploma è stata relaizzata da M. Baretta la cui firma si scorge in fondo a destra.
Da notare la cura con cui sono state scelte le immagini che rappresentano un compendio del mondo in cui operava la Talco & Grafite Val Chisone.
In alto a sinistra: la benna di una teleferica carica di talco;
  • In alto al centro: la chiesa di San Maurizio sopra Pinerolo;
  • In alto a destra: la centrale di Chiotti;
  • Al centro a sinistra: vagoncini delle miniere con la caratteristica pala meccanica ad aria compressa;
  • Al centro a destra: lavori di avanzamento in galleria con la sistemazione dei quadri di sostegno;
  • In basso a sinistra: stabilimento di Malanaggio;
  • In basso al centro: un traliccio di teleferica;
  • In basso a destra: lo stabilimento elettrodi di Pinerolo.


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