L'interesse e l'entusiasmo che l'ingegner Ercole Ridoni provava
per il suo lavoro, traspaiono anche dall'estrema attenzione che
dedicava nel collocare ogni argomento nel giusto contesto storico. È
così che ci arrivano molte notizie e curiosità di inizio secolo,
piccoli brandelli di storia delle nostre Valli.
Scopriamo ad
esempio che nel 1918 in alcuni mulini per la macinazione del minerale,
le ruote a pale erano state sostituite con le prime turbine e che si
iniziava a produrre energia elettrica per azionare dispositivi che
prima erano azionati direttamente dalla forza motrice dell'acqua.
Ecco come Ercole Ridoni ci descrive questi piccoli mulini:
«Nelle
Valli del Pinerolese erano un tempo numerosi i piccoli mulini
rudimentali che macinavano il talco: una pista, due buratti e
l'impianto era fatto; le caratteristiche casette bianche, che
diffondevano all'intorno la bianca polvere si susseguivano lungo i
corsi d'acqua là dove un piccolo salto permetteva l'impiego di una
ruota idraulica. Si può dire che ogni cavatore avesse allora il suo
mulino, l'industria era allo stato di piccola industria famigliare. Non
si badava troppo alla finezza, alla purezza del colore, alla uniformità
delle polveri; non si facevano "tipi" né si pensava a conservarli, ma
col crescere delle esigenze del commercio crebbero pure gli organismi
industriali, ed ora a lato di qualche piccolo mulino ancora esistente,
si hanno gli stabilimenti attrezzati con i macchinari perfezionati che
ho poc’anzi descritto».