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Miniere e cave Impianti a fune Lavori


Miniere di rame.

Generalità e storia antica.

Le miniere di rame, che si trova sotto forma di calcopirite, sono meno comuni e meno documentate di quelle di talco.
Nella valle Germanasca ce ne sono due gruppi principali: nel Vallone delle Miniere e presso le Grange Pouzét. In effetti sono state rilasciate altre concessioni di ricerca che, per quanto ne so al momento, non hanno lasciato tracce di lavori eseguiti. Lavori più importanti se ne trovano anche sul versante della val Germanasca del Beth.
In effetti, non sono note attività rilevanti di vera estrazione di minerale. Si è trattato per lo più di lavori di ricerca che sono cessati all'inizio del XX secolo. Alcuni ingressi di gallerie sono tutt'ora aperti, ma siccome si trattava di gallerie più vecchie e più piccole di quelle del talco, ciò che resta è poco visibile. Molto di più può essere visto nella vicina Valle Chisone nell'area del Beth dove grosse miniere sono state attive fino al 1904, quando una valanga ha distrutto le strutture esterne e ucciso la maggior parte dei minatori.

Prime notizie

Le prime informazioni di cui sono a conoscenza in merito alla presenza di miniere di rame in Val Germanasca risalgono al 1600 e sono citate insieme a molte altre nel testo “Memorie di matematica e di fisica della società italiana delle scienze” del 1809.

Può sembrare strano si parli di miniere in un libro con un simile titolo. E anche più strano che il capitolo che ne parla sia intitolato “Sopra il terremuoto che da sette mesi scuote le valli del Pelice, del Chisone e del Po”.
La ragione sta nel fatto che all'epoca, fra le varie ipotesi che si facevano per spiegare l'origine dei terremoti, c'era quella della “Fermentazione delle Piriti” che l'autore definisce come quella più soddisfacente per spiegare il terremoto del 1808. Pertanto, l'indagine sulla presenza di miniere serviva per identificare la presenza di giacimenti di minerale che giustificassero gli eventi.
Oggi fa quasi sorridere leggere quelle pagine. Eppure esprimevano concetti per l'epoca aggiornatissimi. Del resto la teoria della deriva dei continenti è della metà del XX secolo. E all'inizio dell'800 nessuno ipotizzava neanche ancora qualcosa di simile.
È interessante vedere la logica "ferrea" delle osservazioni e dei ragionamenti. Anche se qualche volta si nota l'autore “arrampicarsi sui vetri” quando ad esempio dice che le quantità di pirite trovate non giustificano il manifestarsi di terremoti ma dato che ci sono lo stesso allora vuol dire che a grande profondità devono essercene per forza enormi quantità...
Si tratta di un testo interessante che spazia dalla descrizione dei fatti, a come hanno reagito le persone e le istituzioni, alle ipotesi sulle origini  dei terremoti fino alla raccolta accurata di informazioni sulla presenza di miniere.
Ques'ultimo punto è un'utile traccia per capire quali miniere erano già conosciute all'epoca e in particolare segnala la conoscenza di miniere di rame già nel '600.

Occorre leggere il testo con alcune cautele.


Per quanto riguarda il rame le principali relative alla nostra zona di interesse citazioni sono queste.

16. Disse pure che certo Gio. Bonettin della Vall'onghia nella Valle di S. Martino giurisdizione de' Trucchietti trovò una miniera di rame che ha dieci piedi di filone scoperto per lo spazio di due moschettate, ed ha in mezzo un filone largo mezzo piede di rame in parte purificato, e quel che è purificato rende 16 per cento; dice che fra lui ed il Bonnettin fecero cadere un pezzo di essa miniera, che potea essere rubbi 500. Il luogo dove è il filone è limitrofo allo Stato del Re
di Francia dove si dice Alcana, ed Alpe del Pis.
18. Nella Valle di S. Martino vi è un grandissimo filone di miniera di rame, che rende quattro o cinque per cento della quale feci prova, e volendo metter mano a farla lavorare il Sig. Onofrio Truchett allegò di essere investito de Regalibus, e così lasciai di farla cavare; feci prova che rostendola, e lavando quella parte, che restava di miniera netta rendeva assai, e tanto che si poteva cavar migliaja di scudi all' anno .
19 . Gio. Brunettin della Valle di S. Martino trovò miniera di rame appresso quella dell' Alcuna, che rende di rame 8 per cento nella giurisdizione di detto Sig. Onofro Trucchietti, ed un giovin che sta in Piscina diede al Sig. Gay buona miniera d'argento vivo.
24. 1609 . Miniera di rame in una montagna della Valle di S. Martino a un luogo detto Alcuna, coerente l'Alpe del Lobet, e corso degli Allemanni.


Non mi è per nulla chiara la toponomastica dell'epoca. Però la presenza di miniere di rame nel Vallone delle Miniere e a Grange Pouzét fa pensare che le segnalazioni fossero corrette. Del resto una tecnica di ricerca di minerale proposta nei libri di ingegneria mineraria dell'epoca consiste proprio nella ricerca di vecchi tentativi di scavo. Per cui non è stupefacente trovare informazioni sulla presenza di giacimenti a distanze lunghe tra di loro nel tempo.

“Memorie di matematica e di fisica della società italiana delle scienze” del 1809.
Qui si può leggere il capitolo completo.

Ulteriori informazioni sulla fermentazione delle piriti si trovano su "Giornale bibliografico universale ..., Volume 3, Numeri 9-12"

vista
Vallone delle Miniere - 2007
Ingresso della minera M0.


Ingressodafuori
Vallone delle Miniere - 2007
Ingresso della minera M0 visto da fuori.

Ingressodadentro
Vallone delle Miniere - 2007
Ingresso della minera M0 visto da dentro.

Bassadentro
Vallone delle Miniere - 2007
Ingresso della galleria della miniera M5.

Ecco la collocazione della mineralizzazione del Vallone delle Miniere.

Tratto da:
La mineralizzazione piritoso-cuprifera di Viafiorcia (Alpi Cozie)
G.V. Dal Piaz, P. Natale, R. Nervo, P. Omenetto e R. Polino
Padova. Società cooperativa tipografica. 1978.


Rame Val Germanasca Indice

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