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Buon Compleanno Scopriminiera!
10°
1998 - 2008
10
anni! Sono tanti.
Sai… Io sono sempre stato incuriosito
dalle cose vecchie, da quello strano fascino dei luoghi abbandonati.
Da piccolo non lo sapevo, ma avevo già i sintomi della
passione per l’archeologia industriale… Che peraltro è
stata “inventata” più recentemente.
Il caso mi ha portato a Praly. Un posto
vicino a casa e quindi comodo nei fine settimana e nelle vacanze.
Poi, un po’ per caso, un po’ ascoltando racconti di amici e
parenti, ho cominciato a scoprire le vestigia di un passato ricco di
tantissimo lavoro, tecnologie, fatti e aneddoti e... Sani
pettegolezzi!
Per molto tempo ho scoperto per caso
quelli che chiamavo scherzosamente “buchi”. Ma non offenderti; lo
so che sei una miniera! Poi, documentandomi meglio ne ho trovati in
quantità…
Un tempo non ti consideravo molto. Tu
eri in attività, per cui inavvicinabile. Frequentavo di più
i tuoi predecessori già fuori uso...
Ho un ricordo strano di una gita alle
miniere di Envie. Non ricordo come era fatto il gruppo di gitanti ma
sicuramente c’erano zio Giorgio – che ha avuto un ruolo nel farmi
nascere la curiosità per le miniere – e mia mamma; non
ricordo chi altri.
Stavamo cercando minerali in qualche
discarica abbandonata. Non saprei quali perché tuttora non ne
capisco nulla… Ad un certo punto ho detto “ahi”! Guardandomi un
dito avevo due punti sanguinanti a poca distanza tra loro. Problema
aggiuntivo. All’epoca andava di moda avere paura delle vipere. E
andava di moda comprare il “siero antivipera” come se andare in
montagna senza comportasse pericoli mortali ad ogni passo… Zio
Giorgio e mamma, non allineati alla moda ma neanche del tutto immuni,
si sono preoccupati e visto che c’erano ben due punti è
venuto loro il dubbio che potessi essere stato morsicato. Me la sono
cavata sentendomi chiedere ogni due passi se mi sentivo bene per
tutto il resto della gita.
Poi hai cessato l’attività.
Sono venuto parecchie volte dalle tue parti. Parcheggiavo sul
piazzale deserto e poi mi lanciavo stile “Indiana Jones” sul
sentiero per la Gianfranco allora ancora impraticabile. Forse era più
affascinate sentirsi soli… Anzi insieme; solo tu ed io; e gli altri
buchi…
Però c’era un malinconico
senso di abbandono che un po’ mi intristiva.
Ma qualcosa bolliva già in
pentola. Papà Gino stava meditando sul futuro.
Mi sembra ieri. Nel 1993, al museo di
scienze di Pinerolo arriva l’invito ad un convegno sull’uso
turistico delle miniere. Io, che già allora collaboravo col
museo, mi interesso alla cosa e, spinto anche da Federico da tempo
agguerrito appassionato della questione, decido di andare.
Conservo ancora i documenti di quel
convegno. Ogni tanto li rileggo perché è bello vedere
che una bella idea può diventare realtà.
Poi passa un po’ di tempo e le cose
si muovono. Mi tengo aggiornato sulle tue sorti leggendo il giornale
locale.
E nel 1998 arrivi tu! Sai che ho tenuto
il biglietto della mia prima visita nel primo giorno di apertura al
pubblico? Sono venuto con Paolo. Ci è piaciuto! Per cui sono
tornato alcune altre dozzine di volte…
Forse qualche volta l’entusiasmo mi
ha fatto esagerare; ma pazienza!
Dopo aver visto uno spettacolo teatrale
sotterraneo, ho pensato bene di proporne uno ad hoc in occasione di
una riunione internazionale dell’azienda dove lavoro. Ti ricordi?
Non ho mai visto così tanti problemi tutti insieme; che tutto
sommato mi hanno fatto divertire tantissimo! L’avventura è
cominciata in modo banale. Si presenta un pullman a Pinerolo davanti
all’azienda; saliamo sopra con gli ospiti e partiamo. Arrivati a
Porte vediamo la strada bloccata. Piccolo problemino… è
stato accidentalmente tranciato il metanodotto; ergo: strada chiusa.
Sarebbe stato semplice passare dall’altra, non fosse che era chiusa
anche lei per la costruzione della galleria. Non vedendo alternative
sospendiamo tutto, avvisiamo e torniamo alla base. Scaricato il
pullman a qualcuno viene l’idea geniale; passassimo da Pramartino?
La strada è piccola per il pullman ma se prendiamo un tot di
macchine si può fare. Detto; fatto! Avvisiamo da te che non
era vero che non saremmo venuti… E una carovana di auto cariche di
personaggi provenienti da 4 continenti si mette in moto. Purtroppo
non eravamo stati gli unici ad avere quell’idea. Ho avuto
l’impressione che l’intero genere umano si fosse dato
appuntamento su quella strada. Dopo “poche ore” di tribolazioni
siamo riusciti a superare l’ostacolo e riprendere il viaggio.
Ridevamo sempre di più…
Arrivando non ricordo bene dove, sopra
Perosa, ci troviamo di nuovo fermi. Questa volta un branco di pecore
di dimensioni immani invade la strada. Le nostre auto sembrano
piccole barchette sperdute in un oceano di lana ondeggiante. Dopo un
tot di tempo superiamo l’ostacolo. Anzi: lui supera noi mentre
stavamo fermi ad aspettare. E il viaggio riprende. Naturalmente
avvisando in diretta dei ritardi che si accumulavano.
Nel frattempo qualcuno fa una domanda
apparentemente banale. Su che macchina è il “boss”?
Sguardi smarriti... Eravamo riusciti a dimenticare il Direttore
Generale!
Poi finalmente arriviamo vicino a te.
Lì scoppia un diluvio colossale che mi porta a telefonare
chiedendo il permesso di portare le macchine fino a 3 centimetri
dalla biglietteria per evitare una doccia spettacolare agli ospiti.
Solo dopo l’arrivo mi è stato
raccontato che i concertisti sono stati portati dentro e fuori più
volte in base alle informazioni che mandavo e che cambiavano ogni
quarto d’ora!
Il resto è stato una normale
visita con un “normale” concerto sotto terra e una normale cena
al ristoro…
Il bello è che al momento della
cena se ne arriva sereno un giapponese che essendo arrivato tardi in
aeroporto è salito su un auto che l’ha portato senza colpo
ferire a destinazione. Metanodotto rappezzato e pecore scomparse. Si
era perso il bello della giornata!
Devo dire che a distanza di anni i
colleghi ricordano ancora con piacere quello strano pomeriggio.
Il caso ha voluto che nell’ambito del
museo di scienze di Pinerolo venissimo in possesso di una collezione
di rocce appartenute ad un tale Ercole
Ridoni. Incuriositi dalla
particolarità della collezione e dalla cura con cui era stata
fatta, e non immaginando dove saremmo finiti, abbiamo pensato di fare
una ricerca su questo personaggio. Abbiamo presto trovato il nipote
che con grande simpatia ci ha messo a disposizione quanto aveva e
sapeva del nonno. Naturalmente Ercole
aveva lavorato a lungo alla
Talco e Grafite. Per cui, aggiungendo i tuoi archivi a ciò che
avevamo già trovato siamo riusciti a mettere insieme un
mostra. L’abbiamo esposta a Pinerolo e poi da te. Ha avuto un
ragionevole successo. Pensa che a Pinerolo hanno addirittura dedicato
una via ad Ercole!
Nel frattempo passavano gli anni. Al
compleanno del 2007 ho fatto cifra tonda come te quest’anno (solo
per il fatto che la cifra è tonda…). Ideona innovativa…
Fare festa a Scopriminiera. Così ho riempito un treno di amici
e siamo andati a fare il brindisi nella tua mensa. A me sembrava una
cosa simpatica e originale. Molti amici sono stati entusiasti.. E
sono tornati!
Frequentando i tuoi amici, mi è maturato in testa un pensiero che non
so se
condividi. Mi pare che tu sia diventato il ponte fra due generazioni
che altrimenti sembrano molto distanti. Chi per più di un
secolo ha lavorato nelle miniere, senza saperlo, oltre a guadagnarsi
da vivere ha costruito una struttura che continua a essere fonte di
reddito per le nuove generazioni. È bellissimo! In più,
le nuove generazioni, curandoti, onorano chi ti ha costruito e
rinnovano il ricordo per chi prima di noi a lavorato per costruire il
nostro benessere. A me tutto questo piace da matti! Ed è un
ricordo simpatico che trovo più bello che ricordare il passato
solo per le sofferenze che purtroppo ci sono state.
In questi anni , mi hai dato occasione
di incontrare molte persone che in passato hanno avuto a che fare con
te.
Quando facevo la ricerca su Ridoni, ho
avuto modo di incontrare Mario La Montagna, noto come geom. La
Montagna. Per decenni ha lavorato alla Talco e Grafite. E lo ha fatto
con entusiasmo. Prima che arrivasse l'Ecomuseo, lui aveva già
iniziato a fare ricerche nei documenti del passato, a ricostruire
storia e gloria delle miniere. E anche in pensione non ha mai
lesinato tempo per chi aveva voglia di ascoltarlo nonostante i seri
problemi che lo affliggevano. Era bello guardare foto che per me
erano “antiche” e vedere lui che conosceva per nome tutti i
personaggi fotografati e li descriveva con il loro carattere, il loro
pregi ed i loro limiti. In un certo senso me li ha presentati e mi ha
permesso di fare amicizia con loro. Ci sentivamo di tanto in tanto
fino a quando abbiamo pensato di fare una gita insieme fino a
Sapatlé. Purtroppo non l'abbiamo mai fatta. Ma tutte le volte
che vengo da te o mi aggiro nei posti in cui ha lavorato e di cui mi
ha parlato, lo ricordo e mi pare di averlo vicino che mi accompagna
spiegandomi cose e raccontandomi aneddoti con l'entusiasmo di sempre.
Quando invece cercavo informazioni
sulle seggiovie ho incontrato l'Ing. Turvani. Non mi conosceva
minimamente. Gli ero semplicemente stato presentato da Mario La
Montagna come un appassionato di queste cose. Anche lui mi ha
dedicato tempo e passione. Era evidente che per tutti gli anni di
lavoro non si era semplicemente guadagnato da vivere. Ci aveva messo
l'anima. Dalle chiacchierate emergevano la sua straordinaria
competenza tecnica, l'inventiva e il profondo coinvolgimento
personale che metteva nelle cose. Raccontava delle centinaia di volte
che è andato a piedi fino alla Capannina durante i lavori di
costruzione della prima seggiovia. Tra l'altro facendo sfigurare me
che sono andato poche decine di volte durante i lavori della
seconda... E poi gli aneddoti simpatici. Tipo vedere storcere il naso
a tante persone quando decideva di usare la seggiovia per portare in
quota i pezzi dei nuovi impianti. Beh... Anche da lui ho imparato che
l'entusiasmo è il più importante ingrediente di
qualsiasi ricetta...
In occasione del centenario della Talco
e Grafite, ho invece avuto la fortuna di vedere l'archivio di foto di
Sartorio. È stata un'altra grande
emozione. Anche a me piace
fare fotografie come piaceva a lui. Ho avuto l'impressione di fare
amicizia con un altro che ha i miei stessi interessi e che mi ha
fatto viaggiare con lui negli stessi luoghi che mi piacciono ma
vedendoli un'ottantina di anni prima. Quante cose sono cambiate e...
Quante non sono cambiate!
Girovagando a caccia del passato, una
volta mi sono imbattuto in una miniera di cui non avevo mai avuto
notizie. Dalle poche cose che ho poi trovato ho capito che ha chiuso
all'inizio del '900. È scavata nella roccia viva per cui anche
un fifone come me si è azzardato a entrare per un pezzo a
vedere com'era. La sua particolarità è che, essendo
abbandonata da molto tempo, gli animali troglofili hanno già
avuto tempo di impossessarsene. È curioso vedere popolazioni
soprattutto di insetti vivere in questo singolare ambiente
fregandosene delle stagioni tanto lì la temperatura non cambia
mai e la luce è sempre la stessa. Cioè buio totale...
Mi sono sembrati personaggi da film di
fantascienza. Provenienti da uno strano pianeta in cui non esistono i
colori e non servono gli occhi...
Insomma, sono stati 10 anni intensi in
cui abbiamo condiviso un tot di divertimento e di soddisfazioni.
Facciamo un brindisi insieme a tutti
coloro che ti hanno pensato, voluto e realizzato, che per decenni
hanno scavato, faticato, risolto problemi...
E incamminiamoci verso i prossimi 10,
100, 1000....