Home page Sul sito Storia Persone Natura Archeologia industriale Sport Links
Strade militari, edifici, sistemi di trasporto, fatti storici.

Re Umberto I a Perrero - 21 agosto 1891


Erano i tempi della Triplice Alleanza e della Triplice Intesa. Si fortificavano le Alpi occidentali e a Perrero erano state realizzate le batterie Podurante - o Fromentine - e Montecastello.
In occasione di una iportante manovra militare Re Umberto I era venuto in vista a Perrero.
Vediamo come i giornali contemporanei descrivevano l’evento.


Non disponendo per il momento di foto dell’evento ho provato ad “immaginarle” usando le descrizioni fornite dagli articoli per crearle con AI.

La Lanterna Pinerolese
Il Re a Pinerolo e le grandi manovre nella valle di San Martino
19 agosto 1891

Sin dalla settimana scorsa si buccinava che il Re sarebbe intervenuto alle grandi manovre che si stanno eseguendo sulle vicine Alpi, ma nulla di sicuro si sapeva, anzi venerdì un telegramma da Roma alla Gazzetta del Popolo dichiarava insussistente la notizia.
Nel numero di lunedì però lo stesso giornale confermava la verità di quanto si andava dicendo. Le truppe manovranti ad Oulx n'ebbero telegraficamente avviso venerdì scorso, e si affrettarono nel giorno seguente a valicare il colle di Sestrières.
Il tema della manovra o finta battaglia è il seguente: Un corpo di truppe nemiche è riuscito a discendere a Cesana ed Oulx, dopo un vivo cannoneggiamento (prova che già si fece) dei forti circostanti, sale il colle di Sestrières e tenta penetrare nella valle di Perrero per l'Albergian ed il colle del Pis; gli alpini, secondati da alcune batterie d'artiglieria, impegnano battaglia, e cercano difendere il luogo e respingere gl'invasori. La battaglia finisce colla vittoria del partito francese. Vittoria, così per modo di dire, perchè si tratta della sola riunione delle truppe, le quali dopo essere passate in rivista dal Re scenderanno a Perosa, dove avrà luogo la festa del campo di cui abbiamo nel numero precedente pubblicato il programma.
Il Re giungerà, siccome avvertono i giornali, nella notte dalli 20 al 21 agosto, cioè dal giovedì e venerdì, si suppone circa le ore 4 antimeridiane. Col re verrà il Ministro della Guerra. È già giunto a Perrero il capo cuoco dell'Hotel d'Europe, incaricato di preparare il pranzo a una trentina di persone nella sala del Municipio. Il Re salirà nel tramvia per recarsi a Perosa, di qui in apposite vetture reali andrà a Perrero. La strada provinciale Perosa-Perrero che lascia sempre a desiderare, viene convenientemente riparata.
Sarebbe pure a desiderarsi che in occasione della venuta del re a Pinerolo, si mettesse in rilievo l'indecenza della tettoia alla Stazione. Essendo il re sempre accompagnato ne' suoi viaggi, dai capi dell'esercizio della linea, è lecito supporre che costoro abbiano poi a prendere qualche provvedimento atto a togliere quello sconcio che dura da troppo lungo tempo.
Crediamo che saranno molti Pinerolesi, i quali accorreranno nell'alta valle di S. Martino per assistere allo spettacolo interessantissimo di una incruenta battaglia. Per parte nostra speriamo di darne particolareggiata relazione nel prossimo numero di mercoledì.
Lasciando la rubrica della cronaca e trasportandoci a più alte considerazioni, è un fatto che la venuta del re per assistere alle grandi manovre di combattimento, a pochi passi della frontiera, ha una grande importanza politica, principalmente in questi giorni di manifestazioni russofile in Francia. Sembra che fra i governi ci sia una gara nelle dimostrazioni politiche, nel farsi cortesie e dispetti. Le grandi manovre in quella località e l'assistenza del re, dimostrano l'importanza strategica della valle S. Martino, nella quale possono i nemici penetrare da due punti diversi: da Pragelato e da Abriès in Francia. Non per nulla i Francesi fanno le loro grandi manovre nella valle del Guil, tra Abriès e il Queiras.... Si ricordi ancora che nel 1799, i Francesi discesero appunto da Abriès in Piemonte.


Numero completo di: La Lanterna Pinerolese - 19 agosto 1891



Non disponendo per il momento di foto dell’evento ho provato ad “immaginarle” usando le descrizioni fornite dagli articoli per crearle con AI. Questo cannone “in barbetta” rappresenta una situazione analoga a quella che c’era alla batteria Podurante.


Gazzetta Piemontese
18-19 agosto 1891
Il Re al campo di Perrero - La rivista e la festa al campo


Pinerolo, 17 agosto.

È oramai certa la venuta di Re Umberto a Pinerolo, già da voi annunciata domenica scorsa. Anzi, secondo buone informazioni, il Re pernotterà il 21 a Torino, donde partendo di buon'ora potrà trovarsi anche presso al Perrero dove passerà la rivista. L'Amministrazione della tranvia Pinerolo-Perosa Argentina ha messo a disposizione un convoglio speciale che trasporterà l'Augusto viaggiatore a Perosa. Di colà, in vettura, si recherà al Perrero. Intanto si sta organizzando una dimostrazione.

Eccovi ora il programma della grande festa al campo che si terrà a Perosa Argentina il 22 corr.

1. Nella sera del 21, arrivo e sfilata delle truppe nel paese.
2. Nel giorno 22, grande concorso delle musiche militari e distribuzione dei premi.
3. Concerti sulle piazze, alberi di cuccagna, corse nel sacco od altri svariati divertimenti apprestati dalle truppe.
4. Grandioso ballo pubblico colle musiche militari sotto apposito padiglione.
5. Illuminazioni fantastiche, fuochi artificiali, serenate, fiaccolata o partenza di numerosi areostati.

In questa circostanza, per cura di un apposito Comitato costituitosi col concorso del Municipio, le vie, le piazze del paese saranno sfarzosamente addobbate, imbandierate ed illuminate, sulla sera, sulla piazza principale, saranno arsi grandiosi fuochi artificiali, preparati da valente pirotecnico.

La Direzione della tranvia stabilì poi un treno straordinario in partenza da Perosa alle 11 pom., con arrivo a Pinerolo alle 12,30.

A complemento delle notizie dato da questo programma vi posso segnalare come i preparativi della popolazione della forte ed industre Perosa siano a buonissimo punto. Dal mattino del 22 corrente, sulla spianata in prossimità alla fermata della tranvia, si effettuerà il dovuto ricevimento delle Autorità locali, che alla volta loro riceveranno solennemente i signori ufficiali nel dopopranzo. Vi sarà la naturale bicchierata.

Il fatto caratteristico e curioso sarà un banchetto di 5000 (dico cinquemila) coperti. Saranno seduti a mensa tutti i soldati radunati a Perosa, ed il menù del pranzo sarà apprestato dall' Hôtel d'Europe. L'indomani, domenica, la truppa scenderà a Pinerolo, donde, per ferrovia, si recherà alle rispettive destinazioni.

Numero completo di: Gazzetta Piemontese 18-19 agosto 1891


L'Illustrazione italiana

13 settembre 1891


Re Umberto I Perrero

Il Re al campo di Perrero e la manovra degli alpini
«È stata oggi una delle più belle e piacevoli giornate della mia vita….» con queste lusinghiere parole si congratulava il Re dal tenente generale Guidotti dopo la fazione militare e la rivista degli Alpini a Perrero, il 21 agosto [1891], e lo incaricava di portare agli ufficiali ed ai soldati l'espressione della sua altissima soddisfazione per il contegno tenuto nelle lunghe e faticose manovre.
Chi è stato a Perrero non dimenticherà mai più le accoglienze affettuose dei buoni valligiani delle valli del Chisone e di San Martino, né l'affascinante e grandioso spettacolo del finto combattimento sul Podurante, né la sfilata delle truppe nel piano cupo e silente di Monte Castello. Quanta fierezza marziale in quelle truppe cariche della polvere di due mesi d'esercitazioni, e quanta nobiltà di sentimento nel Re, che lasciava trasparire sul volto la gioia superba di veder quelle truppe ammirabili scendere dai monti fresche, salde come se uscite allora dalla caserma! No, non si dimenticano più memorie così belle. Esse rimangono nel cuore come una nota altissima di patriottismo e di sentimento.
*
Da mezzo secolo circa non era più comparso il Sovrano nelle valli di Pinerolo, dove i costumi sono ancora semplici e gentili come ai tempi più belli della lotta valdese. Nonostante così lunga assenza, è rimasta in quelle popolazioni un'affezione così intima per la Dinastia, che l'annunzio della venuta del Re parve sorridere a tutti quegli alpigiani come l'arrivo di un conoscente intimo e desideratissimo. Le valli s'addobbarono come per incanto di frasche, di bandiere e di scritte con un sapore d'intimità che commoveva. Un cartello diceva solamente: Viva il nostro caro Re! Un altro: Pomaretto esultante al suo amato sovrano Umberto! Ed altre come: Viva la Dinastia di Savoia! Viva l'esercito! Da ogni casolare sporgevano bandiere di carta e di tela, alcune sdruscite dal tempo, altre fiammeggianti di colori nuovi. Le chiese valdesi avevano tratti dagli archivi gli orifiammi storici. Sui campanili cattolici sventolavano le bandiere dei tre colori.
Per la valle, irta di roccie tenebrose e seminata di vigne dalle falde alle vette, un'animazione straordinaria. Dai sentieri, dai viottoli quasi invisibili, da pareti quasi scoscese e paurose scendevano i montanari, abbandonando lavori ed armenti per fare omaggio al Re.
Una festa per le vie e per le vette, una festa negli sguardi, nelle parole e nei cuori.
*

E quali accoglienze! Quando il Re si vide d'attorno sindaci, parroci, ministri valdesi concordi nell'esprimere setimenti di fedeltà ed affetto, non volle più udire discorsi, ma, stringendo a tutti calorosamente la mano, disse che sentiva una gioia intraducibile a parole nel conoscere questo patriottismo concorde ed operoso, baluardo insuperabile delle nostre alpi.
La fazione militare, preparata con parecchi giorni di manovre, consisteva nella presa di Perrero da un corpo d'esercito nemico sceso dall'Albergian e dal Pis. Il combattimento si svolse nel vallone formato dalle località Maniglia, Chiabrano, Laurent, Serre, col concorso delle batterie del forte Clapier e del forte di Perrero sopra Monte Castello.
Il Re, col conte di Torino e coi generali Bruzzo, Pallavicini, Guidotti, Terzaghi, Rasini, andarono a collocarsi sopra un ridotto [poi diventato Plan dâ Rei] presso il tiro dei cannoni, d'onde l'occhio poteva seguire tutto lo svolgersi dell'azione; il ministro della Guerra, on. Pelloux, con alcuni giudici di campo, andarono a postarsi sopra un poggio.
Il combattimento durò circa tre ore, animatissimo. Il Re prese viva parte a tutte le fasi della manovra, che doveva simulare l'attacco e la difesa delle truppe francesi nel 1779, che di là penetrarono vittoriose in Piemonte. Il cannoneggiamento e i colpi di fucileria con polvere senza fumo producevano degli echi terribili e grandiosi per le valli, simile al rovinare di macigni per lo scoppio delle mine.
Il Sovrano ed il ministro rimasero orgogliosamente impressionati della rapidità e della precisione con cui manovrarono i tremila uomini alpini e le tre batterie da montagna, ed a fazione compiuta e dopo la sfilata e ancora al momento di congedarsi il Re per tre volte con calorose parole volle congratularsi cogli ufficiali superiori che avevano presieduto alla manovra.
Al banchetto offerto dal ministero della Guerra nel palazzo comunale di Perrero presero parte gli ufficiali generali, quelli delle case del Re e del principe, i deputati Tegas, Di Balme e Peirot, il sindaco di Perrero. Verso le ore tre il Re andava a collocarsi nella breve spianata che sta presso Perrero e le truppe sfilavano sulla strada provinciale di Perosa.
A Perosa, festante e rigurgitante di popolo, fu dato l'addio al Re. Un'ora dopo arrivavano dalla valle i soldati per la festa al campo ed a loro salivano pure gli evviva, perché poche volte come in quel giorno le popolazioni avevano compresa la grandezza del soldato italiano!
G. B. G.


Numero completo di: L'Illustrazione italiana - 13 settembre 1891





Torna indietro