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Rana temporaria bianca.

Durante il mese di agosto 2013, nel laghetto di  Bó dâ Col, ho notato dei girini bianchi. Ho pensato di chiedere lumi al mio amico erpetologo Daniele Seglie per capire se l'ambito corretto ove cercare risposte fosse effettivamente l'erpetologia o se invece fosse stata meglio l'oculistica...
Colto dall'entusiasmo ho coinvolto parecchi amici che mi hanno supportato con pareri ed osservazioni.
Ho imparato che casi di albinismo, benché non comuni,  si riscontrano anche fra le Rane temporarie e che solitamente sono fatali.
Questo mi ha spinto ad osservare con più attenzione e maggiore  frequenza.
Nel corso di varie visite ho fatto parecchie foto che consentono di capire cosa succede e di illustrare osservazioni ed ipotesi.
Il 40% dei girini “bianchi” è privo di un occhio e in qualche caso di entrambi. Avendo notato il fenomeno in stagione avanzata non ho avuto modo di osservare se i neri presentavano lo stesso problema o no.
Inoltre sono almeno parzialmente neotenici. Vale a dire non metamorfosano o metamorfosano tardi. Alla vista del 29 settembre 2013 si scorgevano solo più esemplari “bianchi” e quasi nessuno normale.

Girino Rana temporaria albina bianca Prali Praly
Girino con le zampe posteriori.
Settembre 2013.

Girino Rana temporaria albina bianca Prali Praly
Gruppetto a vari stadi di sviluppo ripreso su sfondo artificiale e con un esemplare con la livrea normale per evidenziare la differenza.
Agosto 2013.

Girino Rana temporaria albina bianca Prali Praly
Esemplare agli ultimi stadi della metamorfosi. Della fisionomia del girino resta solo la coda.
Settembre 2013.

Girino Rana temporaria albina bianca Prali Praly
Per quanto si può osservare a questo ingrandimento gli occhi NON sono rossi. Per cui potrebbe trattarsi di una particolare livrea chiarissima ma non di albinismo.
Agosto 2013.

Girino Rana temporaria albina bianca Prali Praly
Livrea del girino al 30 agosto 2013.
Foto di Daniele Seglie.

Di questi esemplari che chiamerei sommariamente “bianchi” a fine agosto 2013 ne ho contati 50 a vista contemporaneamente. Con tutti quelli che si vedevano in giro si può almeno quadruplicare il numero totale “a stima”. Tenendo conto che quando li ho visti la massima parte dei girini erano già metamorfosati (i prati circostanti pullulavano di piccolissime ranocchie) viene da pensare che non si sia trattato di un'anomalia isolata ma di un fenomeno abbastanza ripetitivo.
Questo mi ha portato a tentare di osservare gli adulti. Impresa resa difficile dal fatto che vivono di preferenza nell'erba dove osservarli è raro. Ma aver bisogno di osservarne “tanti” è una disgrazia.
Mi è venuta a favore la stagione. Volgendo al termine l'estate gli adulti tornano ad avvicinarsi alle zone umide dove troveranno rifugio per il letargo invernale.
Così, dopo qualche tentativo andato a buca, un giorno mi è parso di vedere un adulto “bianco”.
Insistendo sono riuscito a rivederlo, anzi, a rivederne e fare un po' di foto.
Vediamole...

Girino Rana temporaria albina bianca Prali Praly
Adulto con livrea normale.
Settembre 2013.

Girino Rana temporaria albina bianca Prali Pralyy
Adulto con livrea “bianca”.
Settembre 2013.

Girino Rana temporaria albina bianca Prali Praly
Adulto con livrea normale.
Settembre 2013.

Girino Rana temporaria albina bianca Prali Praly
Adulto con livrea “bianca” a sinistra e normale a destra.
Settembre 2013.

Girino Rana temporaria albina bianca Prali Praly
Adulto “bianco” mentre si sommerge nel fango.
Settembre 2013.

Girino Rana temporaria albina bianca Prali Praly
Adulto “bianco” mentre si sommerge nel fango.
Settembre 2013.

Girino Rana temporaria albina bianca Prali Praly
Il 13 ottobre 2013 dopo la prima nevicata dell'autunno e mentre le vacche aspettavano il momento del ritorno in pianura, un girino bianco continuava a girovagare nell'acqua.


La livrea della Rana temporaria, è per sua natura fortemente variabile. Per cui occorre essere cauti nel trarre conclusioni troppo drastiche sulla base di qualche osservazione. Ciò non toglie che la livrea di questi adulti sembra proprio essere chiarissima. Dovendola descrivere direi che il disegno sia quello tipico della specie ma “lo sfondo” sia quasi bianco invece che mostrare la caratteristica gamma di grigio-marrone-rossiccio.
Trattandosi di adulti tra i 3 ed i 5 anni, il fenomeno non è avvenuto solo occasionalmente e solo  quest'anno.
Avendone visti almeno 4-5 si può ipotizzare che nei casi in cui questi esemplari si accoppiano tra di loro nascerà un grande numero di esemplari con questa livrea. Cosa che sembra già essere capitata. Un'anomalia genetica casuale genererebbe un solo individuo.
Ma questo è facile da verificare nelle prossime primavere sempre che il lago non venga artificialmente messo in secca come capitava in anni passati.

Resta il fatto che l'altissimo numero di girini macroscopicamente “bianchi” è un fatto quanto meno raro e merita qualche osservazione.

La livrea della Rana temporaria, come qualsiasi caratteristica di qualsiasi essere vivente, è passata attraverso i meccanismi della selezione naturale che hanno portato all'aspetto che oggi conosciamo.
Il meccanismo riproduttivo, per sua natura produce una varietà infinita di individui che cambiano in modo casuale e non sono mai identici – gemelli monozigoti a parte.
I sopravvissuti alla selezione sono quelli che trasmettono le loro caratteristiche alle generazioni future.
Perché delle differenze diventino visibili in una popolazione, i tempi richiesti da questo meccanismo da un punto di vista geologico non sono neanche tanto lunghi, ma dal punto di vista umano sono enormi e quindi solitamente impercettibili in una sola vita.
Ma cosa può innescare un cambiamento repentino?
La risposta esatta è “Non lo so”.
Ma dato che mi sono impegnato fino a questo punto, mi lancio anche in un'ipotesi.
Non posso prevedere se si rivelerà esatta, sbagliata o se cadrà nel nulla. Ma sicuramente la dedico al mio amico Charles Darwin che con le sue capacità di osservazione assolutamente straordinarie, ha aperto la strada alla comprensione di fenomeni altrimenti indecifrabili.

Il fatto che gli esemplari “bianchi” abbondino implica come minimo che quella livrea non sia uno svantaggio. Mi spiego: se fosse “più” visibile ai predatori, senz'altro non sarebbe comune.
Immaginerei questi casi:
  • Si è innescato un fenomeno di selezione che per qualche motivo favorisce questa livrea;
  • è venuta meno la pressione selettiva che eliminava questa livrea provocando la cosiddetta “deselezione” del gene che controlla il colore permettendogli di variare almeno entro limiti diversi da prima.
Il laghetto di  Bó dâ Col è alimentato da un rivolo d'acqua che sgorga dal sottosuolo poco a monte del lago. In condizioni perfettamente naturali sarebbe quindi di acqua estremamente limpida e pura come capita di solito nei laghi montani.
Ma non è così. Da tempo immemore, il lago è in una zona dedicata alla pastorizia e, in particolare, negli ultimi decenni la presenza di un allevamento di dimensioni significative nelle sue vicinanze ha portato ad una presenza costate ed intensa di bovini.
L'ipotesi che formulerei è che le alterazioni fisiche-chimiche-biologiche dell'acqua determinate dalla zootecnia siano tali per cui la “nuova” livrea delle rane possa dare qualche vantaggio favorendone la diffusione. Il corto ciclo riproduttivo delle rane e l'elevatissimo numero di uova che depongono ogni anno potrebbero essere alla base della rapida diffusione di un fenomeno che solitamente richiederebbe tempi più lunghi.
Cosa provochi l'effetto è difficile dirlo. Ma possiamo immaginare qualcosa di semplice. Basta che in questo lago le rane “bianche” si mimetizzino meglio grazie al colore del fondo un po' diverso da quello che avrebbe il lago in versione naturale per rendere più predabili quelle “normali” con la conseguente espansione di quelle “bianche”.

Girino Rana temporaria albina bianca Prali Praly
Due esemplari appena metamorfosati a settembre 2013.
A sinistra con la livrea normale; a destra con quella “bianca”.
Una foto non ha rilevanza statistica ma dà l'idea che la livrea chiara possa non rendere l'animale più visibile; anzi sembrerebbe meno. Occorre precisare che i predatori non hanno la vista umana e che le rane temporarie vivono più nei prati che nell'acqua. Serve approfondire ma la prima impressione è quella.

Effetto del colore dello sfondo.

Gli anfibi hanno un certa capacità di adattare il loro colore a quello dello sfondo per migliorare il mimetismo.
Su suggerimento di un erpetologo ho provato a cambiare il colore del fondo dell'acquario per vedere che effetto avrebbe avuto sui girini.
A questo scopo ho usato ghiaia artificiale per acquari completamente nera.
A quattro settimane dal cambiamento non ho rilevato cambiamenti sostanziali del colore dei girini. Ho avuto l'impressione che un certo inscurimento della livrea ci sia stato ma ad un livello che non mi è stato possibile accertare e documentare. Potrebbe essere confermato se i girini anomali avessero mantenuto la capacità di adattamento tipica degli esemplari normali. Con al differenza che,  partendo da un colore radicalmente più chiaro, si hanno effetti diversi e poco visibili.
Ho fatto l'esperimento a g4ennaio/febbraio 2014. In questa stagione i girini non dovrebbero proprio esistere! Per cui non è possibile separare l'effetto dello sfondo da quelli che possono essere indotti dal ciclo di vita totalmente anomalo.


Esemplare fotografato a febbraio 2014 dopo alcune settimane dall'introduzione della ghiai nera.

Ciò detto, si può proseguire nelle ipotesi dopo un po' di analisi via internet.

I girini sono bianchi per mancanza di melanina (ovvio, ma è il punto di partenza).
Sono anche neotenici; vale a dire che non metamorfosano o lo fanno in ritardo.
Certi danni all'epifisi provocano entrambi questi problemi.
L'epifisi si danneggia per varie ragioni fra cui spiccano l'alta concentrazione nell'acqua di calcio, fosforo e fluoro.
Il lago è alimentato da una sorgente che esce da una roccia calcarea (unico caso nella valle) per cui potrebbe esserci molto calcio.
La forte presenza di bestiame porta escrementi che potrebbero aumentare la presenza di fosforo e fluoro.
Se fosse confermato potrebbe verificarsi che le particolari condizioni chimiche dell'acqua promuovono il fenomeno. Avvenendo su vasta scala e su una specie che presenta comunque una mortalità elevatissima prima dell'età adulta, gli svantaggi della speciale condizione potrebbero perdersi nella naturale mortalità elevata e permettere la sopravvivenza fino all'età adulta di un certo numero di individui.
Tutto questo non offre spiegazioni sulle possibili cause della mancanza occhi. Un'ipotesi di cui ringrazio Daniele è che possa trattarsi di attacchi dalle larve delle libellule che vedono particolarmente bene gli esemplari anomali. Ma occorre aspettare una nuova stagione calda per fare osservazioni utili per cercare conferme.

Io continuo a lavorarci.

Chi volesse scambiare opinioni può contattarmi.

PS.
In queste valli imperversa la leggenda urbana secondo la quale il livello di radioattività sarebbe altissimo a causa delle “porcherie” che rilasciano le vicine centrali nucleari francesi perché “tanto poi arrivano da noi”. A scanso di ipotesi strambe, mi sono premurato di scorrazzare in lungo e in largo per la valle armato di contatore Geiger. Si rilevano ovunque misure nell'intorno degli 0,2 μSievert caratteristici della radioattività naturale.
Al fondo dei piccoli avvallamenti dove scorrono le acque accumulando detriti si rileva qualche modesto aumento. In nessun caso ho visto numeri che valesse almeno la pena di leggere.

Girino Rana temporaria albina bianca Prali Praly Geiger
Rilevazione di 0,196 μSievert fatta  a bordo lago il 29 settembre 2013.


Il mito di un fantomatico nemico nucleare è così ampiamente diffuso che è stato anche esplorato in modo umoristico su Topolino 3021 dell'ottobre 2013.


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