Ecco una storia relativamente inedita
sugli impianti sciistici di Prali che ho potuto riscoprire grazie alla
cortesia del Comune di Prali che, nella persona del'allora sindaco Sandra
Aglì, mi ha dato l'opportunità di dedicare un po' di tempo delle mie
vacanze a fare ricerca nell'archivio storico comunale e successivamente
mi ha consentito di pubblicare i risultati ottenuti.
Erano gli anni '60. In pieno Boom Economico sorgevano iniziative di
ogni tipo. A Prali, nel 1959 era stata inaugurata la prima seggiovia
che da Malzat saliva al Pian Alpet.
Il successo dell'iniziativa deve essere stato di stimolo per valutare
altre opportunità.
A Villa era già presente l'Albergo 13 Laghi e il versante che da Villa
porta a Selleigon e poi a Cima delle Liste è potenzialmente sciabile,
tant'è che
Piero Sartorio lo menziona sovente nelle sue gite invernali
ante litteram. Del resto Cima delle Liste è tutt'oggi una
frequentatissima sci alpinistica.
Così si è costituito un comitato promotore ed è stata avviata la pratica per
chiedere i necessari permessi.
L'iniziativa ha richiamato all'attenzione di un costruttore di funivie
che si è proposto come fornitore.
Dai documenti trovati sinora non è possibile dedurre come sarebbero
stati finanziati i lavori né come mai alla fine non si è realizzato
nulla.
Vediamo con i documenti cosa è stato possibile ricostruire.

Questo appunto non datato si riferisce a chi deve rilasciare il
permesso di fare un impianto sulla base di una legge del 1908. Curioso
il fatto che le note siano prese su un foglio per ricevute del
Ristorante Tredici Laghi.

Ed ecco l'Albergo-Ristorante Tredici Laghi in una cartolina datata 1957.

L'immancabile carta bollata per dare inizio alle richieste di
autorizzazione.
Prali, 11 gennaio 1965.

Ecco i tracciati ipotizzati. Le due funivie in giallo e le piste in
azzurro.
Relazione giustificativa dell'impianto e
sue caratteristiche di massima.
[Originale]
L'impianto è costituito di due tratti.
Il primo parte da una quota di m. 1400 e giunge a quota 1800. È del
tipo seggioviario semplice con seggiolini scoperti, i basamenti in
calcestruzzo e carpenteria metallica. Lunghezza approssimata di questo
tratto m. 1600 portata prevista 450 persone ora.
Il secondo tratto da quota 1800 a quota 2400 del tipo bivalente
seggiovia sciovia materiali come sopra. Lunghezza approssimata m.2000
l'impianto offre la possibilità di sfruttare a fini sciistici il
versante nord est della rocca bianca; ampie pinete e visuale su tutta
la pianura piemontese dalla cresta della Rocca Bianca rendono
estremamente interessante la località anche d'estate.
L'impianto è ben completato da una piccola sciovia situata sui prati
digradanti di Villa da sfruttarsi esclusivamente d'inverno a scopi
sciistici.

Con questa lettera del 18 gennaio 1965 la Società S.I.L.M. si popone
come costruttore degli impianti.

Ed ecco il nulla osta del Comune del 17 marzo 1965.
Il resto della documentazione si
riferisce alla richiesta di documenti aggiuntivi per completare la
pratica con relative risposte. In particolare ci sono i primi passi
necessari per chiedere i permessi che occorrono per entrare nei fondi
privati e comunali a fare le prime ispezioni e poi i lavori veri e
proprii.
Non ho per il momento trovato documenti che permettano di capire come
sia finita l'iniziativa.

Questa foto anni '40 proviene dall'archivio
Sartorio.
In particolare da una serie di negativi “alluvionati” durante una piena
del Germansca quando si trovavano a Perrero nella casa all'arrivo del
Gran Courdoun
e rimasti per decenni incollati insieme allo stato di “mattone”. Ri
separati raccontano ancora molto nonostante tutto. Questa ripresa è
fatto proprio nelle zone dove qualche decennio dopo si sarebbe pensato
di fare impianti sciistici. Chissà se qualcuno dei personaggi ritratti
nella foto non fa parte delle persone citate nella documentazione?
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