Nel 1927 avviene una trasformazione legislativa che avrebbe cambiato in
modo fondamentale l'estrazione dei minerali nel paese.
Con la
precedete legge
che datava ormai 1859, erano di proprietà dello stato solo i
minerali soggetti al regime delle miniere - solitamente i minerali
metalliferi – mentre gli altri minerali erano assoggettati al regime
delle cave per il quale non erano necessarie concessioni.
Questa
situazione favoriva il proliferare di piccole aziende famigliari che
estraevano minerali nei loro terreni con l'inconveniente, ricordato da
Ercole Ridoni,
che la mancanza di regole e di strutture industriali appropriate
esponeva al rischio di crolli ed altri pericoli.
La
storia del talco nella Val Germanasca, evidenzia che la tendenza ad
agglomerarsi delle picole aziende era già forte da una trentina d'anni.
Il
conte Enrico Brayda, con la sua “Brayda & C.” aveva già
conglobato
parecchie società preesistenti poi confluite nel 1897 nella Anglo
Italian Talc
and Plumbago Mines Co.
La Talco & Grafite fondata nel 1907
acquisendo la precedente Anglo Italian, nel giro di una ventina d'anni
avrebbe conglobato tutte le società delle valli Chisone e Germanasca.
Pertanto, il vantaggio di avere una struttura industriale vera e
propria era già evidente prima della nuova legge.
In
un certo senso, si può dire che la legge è arrivata tardivamente
rispetto all'esigenza di averla, nel senso che gli inconvenienti della
precedente venivano evidenziati già da tempo anche in Valle dalle
relazioni di
Ercole
Ridoni.

Intestazione della Gazzetta Ufficiale del 23 Agosto 1927.
Fonte:
Corpo
Reale delle Miniere.

Ecco che il talco e la grafite entrano a far parte dei minerali da
miniera.
Fonte:
Corpo
Reale delle Miniere.

24
Aprile 1928. Il Ministro Belluzzo sollecita le varie sedi del Corpo
Reale delle Miniere ad accertare l'applicazione della legge.
La
ragione di questo stava nel fatto che anche le attività preesistenti
dovevano essere denunciate secondo opportuni criteri ed esistevano
scadenze entro le quali questo doveva essere fatto.
Fonte:
Corpo
Reale delle Miniere.