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Miniere e cave Impianti a fune Lavori


Miniera di Pleinet - Galleria Speranza.
1944,0 m.


Le gallerie delle miniere portano spesso nomi di persone o di luoghi. In questo caso invece, abbiamo due nomi un po’ particolari che sono indicativi di cosa succedeva ai primi del ‘900.
Per capire la situazione occorre far mente locale al fatto che in quegli anni era in vigore una legge che dava il diritto di sfruttamento del giacimento al primo che lo raggiungeva.
Agli inizi del ‘900, nella zona Sapatlé – Pleinet operavano le ditte “Talco e Grafite” ed “Eredi di Giuseppe Tron” che facevano di tutto per accaparrarsi diritti di sfruttamento sui giacimenti.
La battaglia ha avuto risvolti comici quando la ditta Eredi di Giuseppe Tron ha aperto una nuova galleria denominandola “Invidia” chiaramente per fare rabbia alla concorrenza e contando sul fatto che aveva la capacità di avanzare molto più rapidamente.
La Talco e Grafite da parte sua a poca distanza ne ha aperta un’altra mirando verso lo stesso obiettivo e chiamandola “Speranza”. Forse il nome indicava già uno scarso ottimismo che sarebbe stato confermato dal fallimento dell’iniziativa dopo 95 metri di avanzamento.
Ercole Ridoni della Talco e Grafite, nelle sue relazioni, faceva notare che la concorrenza avanzava enormemente più in fretta grazie agli elevati cottimi che riconosceva al personale.
 
In una sua relazione datata Agosto-Settembre 1911
leggiamo:
Le cave di talco di Malzas e Sapatlé della Società Talco e Grafite Val Chisone di Pinerolo.
Relazione al signor presidente della Società.

Era in quell'anno la lotta colla Ditta concorrente Erede di Giuseppe Tron la quale aveva cominciato ad una cinquantina di metri più in basso di Rosset la nuova ricerca Pleinet. Per tentare di raggiungere lo scopo prima della concorrente, fu attaccata una nuova galleria “la Speranza” alla quota 1920 [quota diversa da quella indicata in altra relazione recente n.d.r.] in traverso banco percorrendo in esso 75m., ed incontrata la vena di talco si fecero 20m. In direzione sud, ma poi vedendo che la Ditta concorrente, la quale lavorava in modo molto più veloce, avendo dato elevati cottimi agli operai, arrivava prima allo scopo fu sospesa la “Speranza” addivenendo al concordato con la Ditta stessa del quale mi occuperò in seguito.
Venne così distolto forzatamente del personale da altri lavori che potevano essere assai più proficui. In complesso dunque per la preparazione e la ricerca nella zona degli antichi cantieri di Sapatlé si eseguirono metri lineari 94 & 95 furono percorsi nella Speranza.
Il totale quindi dei metri lineari percorsi nel 1910 di 71 + 91 + 95 = 260 dei quali purtroppo 95 a fondo completamente perduto.


Nella stessa relazione troviamo maggiori dettagli sull'accordo fra le due ditte.
Con questa [intesa fra Talco e Grafie ed Eredi di Giuseppe Tron n.d.r.] la Società Val Chisone ha diritto di lavoro sino ad un piano orizzontale avente un livello di 15m sottostante alla galleria Rosset per quel giacimento che entrambe le amministrazioni lavorano rispettivamente con le gallerie Pleinet e Invidia per parte Tron, e Rosset e Vecchia per parte Val Chisone. Per il resto del giacimento la Società Val Chisone ha diritto di lavoro sino ad un piano orizzontale avente un livello di 30m sottostante la galleria Rosset oltre la cresta di affioramento del banco di calcare degli Antichi Cantieri e per tutto il resto dell'Alpe di Sapatlé sottostante il livello Invidia rimane alle due parti completa libertà di azione. Questa intesa ha la durata di anni CINQUE a partire dal 1° Gennaio 1911.
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Nel 2010 la galleria si presenta completamente collassata. Nonostante si trovi sulla strada che sale alla cava dei marmi Majera, non si nota più la sua presenza se non osservando con molta attenzione.
Si nota ancora un piccolo tratto di muretto a secco ed una trave che emerge dal sottobosco.

Pleinet Speranza
Imbocco della galleria.
Foto: 2010.

Pleinet Speranza
Trave che sporge dal terreno.
Foto: 2010.

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