Questa sciovia è stata realizzata dalla
Tecnosci di Aosta tra il 1969 e il 1970. Partiva da circa 1480m ed
arrivava intorno ai 1800m. Sfruttava grosso modo il tracciato di una
precedente teleferica che portava il talco a Ghigo in località
Goutaglio partendo dalle miniere di Envie, dove era stato collocato
l'arrivo dello skilift.
Era gestito dal signor Abrate ed era l'unico impianto della Val
Germanasca a non far parte della Società 13 Laghi che possedeva tutti
gli altri impianti.
Alla separazione giuridica si aggiungeva quella geografica. Il Bosco
Nero non era collegato al resto degli impianti e realizzare un
collegamento non era facile a causa della necessità di attraversare una
zona a rischio valanga.
Comunque sia, con una miscela di buon senso e incoscienza si poteva
percorrere il tracciato del sentiero che unisce le miniere di Envie
alla partenza della
Sciovia
Gigante – che d'estate è un sentiero – e portarsi agli altri
impianti.
L'impianto aveva l'enorme pregio di partire in prossimità del centro
paese ed aveva due ottime piste molto tecniche che avevano ottenuto
l'omologazione FISI ma non adatte ai principianti.
Le piste venivano preparate con un Prinoth 15 che aveva qualche
difficoltà a salire per quelle pendenze per cui si doveva rimediare con
una tortuosa salita a zig zag per poi battere in discesa.
A metà anni '80 è stato smantellato. Dove c'era la partenza adesso c'è
un condominio. Sul tracciato sono ancora visibili i basamenti. Le due
piste sono ancora chiaramente visibili anche se il bosco si sta
rapidamente impossessando dello spazio rimasto libero.
Nella zona occupata dalle piste si alternano foreste di larice e di
abete bianco. Le aree che non sono state disboscate sono occupate da
alberi secolari; per cui per almeno un paio di secoli rimarrà traccia
visibile delle presenza del vecchio impianto.
Ho un ricordo bellissimo di quelle piste. L'ultima volta che le ho
viste battute c'era un innevamento fantastico. Quella giornata è
rimasta fra i miei ricordi più cari mescolando l'entusiasmo di quel
giorno e la nostalgia che né è seguita.
In questo stralcio di mappa dell'IGM al 25.000 ho evidenziato il
tracciato dell'impianto – linea diritta – e quello del collegamento al
Gigante – linea tratteggiata.
1968. La zona che poco tempo dopo ospiterà la partenza delle sciovia in
una foto dell'archivio
Di Gennaro.
Ecco la sciovia Bosco Nero nel febbraio 1971 in una foto di
Piero Sartorio.
La stazione di partenza è dipinta di verde. Il primo pilone è in parte
verde ed in parte rosso minio [un ossido misto di piombo(II) e
piombo(IV)]; componente base di un tipico antiruggine di quegli anni.
Il terzo è completamente rosso. L'impianto era stato finito da poco ed
evidentemente la colorazione era stata interrotta dall'arrivo della
neve.
Secondo pilone intorno al 1970 in una foto dell'archivio
Di Gennaro.
In
questa immagine si vede Ghigo in primo piano con alle spalle il
versante un tempo occupato dalla sciovia Bosco Nero. Al centro il
tracciato della salita. Le linee a destra e sinistra evidenziano i
tracciati delle piste ancora visibili in quanto la vegetazione d’alto
fusto - pur rigogliosa - impiegherà molto tempo per uniformarsi con
quella circostante. L’arrivo si trovava un po’ più in alto della zona
visibile nella foto.
Foto: Marzo 2013.
Paesaggio verso il Vallone della Longia visto dalle piste intorno al
1975 in una foto dell'archivio
Di
Gennaro
Paesaggio verso la Vergia visto dalle piste intorno al 1975 in una foto
dell'archivio
Di Gennaro
Uno slalom speciale intorno al 1975 in una foto dell'archivio
Di Gennaro
In quegli anni i pali degli slalom erano di legno (!) e non avevano la
molla nella neve. Si preparavano d'estate tagliano steli di giovani
alberi, si scortecciavano e si dipingevano blu o rossi. Si saliva con
lo skilift e un fascio di pali in spalla. Non c'era il trapano a
batteria per cui si piantavano con la forza bruta, sovente dai
partecipanti stessi, nella neve (come minimo) compattissima perché le
frese non c'erano. Ricordo che solitamente al momento della partenza
ero moribondo dalla stanchezza e avevo le braccia dolenti...
Lo stile di sciata era diverso. Nessuno si sognava di battere nei pali
durante le gare... Quelli non si spostavano! Ah... Dimenticavo...
Nessuno usava il casco.
Biglietto a punti non datato.
Basamenti della stazione di arrivo ad Envie nell'estate del 2007.
Basamento della stazione di arrivo ad Envie nell'estate del 2007.
Edificio di servizio delle miniere di Envìe. Durante la vita della
sciovia veniva usato come garage per il Prinoth 15 usato per la
preparazione delle piste. Foto panoramica dell'estate del 2007.
Inizio della pista che si trovava alla destra dell'impianto scendendo.
Immagine dell'estate 2007. La vegetazione è già rigogliosa.
Basamento di un palo in prossimità dell'arrivo.
Estate 2013.
Prinoth P15. Fonte: WEB.
Basamento di un palo a bassa quota dove la vegetazione rende molto meno
visibili i resti dell'impianto.
Estate 2013.
Perno di un basamento che affiora dal terreno. Si notano ancora
l'antiruggine arancio e il colore verde che lo ricopriva.
Estate 2013.
Il condominio costruito dove c'era la partenza.
Estate 2013.
L'impianto iniziava la salita qui.
Estate 2013.
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