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Emozioni in sottosuolo.


Da sempre il mondo sotterraneo suscita fascino, emozioni e paure.

Giulio Verne, col Viaggio Al Centro Della Terra, ne ha percorso al meglio la via del fascino. Dante, con la Divina Commedia, ne ha mostrato l’immagine legata agli inferi. Innumerevoli scrittori hanno portato nel sottosuolo draghi, leggende e miti.

In tempi recenti la scienza ha cominciato ad esplorarlo alla ricerca di conoscenze geologiche, di risorse minerarie, della ragione dei terremoti, dell’origine della terra e di altro ancora.

Ma gli unici che veramente vivono il sottosuolo sono i minatori. Solo loro si muovono con vera maestria in questo strano mondo “inverso”. Nel mondo cui siamo tutti abituati, è tutto “vuoto” e noi lo riempiamo di cose. Il mondo sotterraneo è tutto “pieno” e per andare a prendere un minerale “laggiù” occorre scavare per togliere ciò che c’è prima.

Soprattutto prima dell’invenzione del motore, al mondo i lavori duri non sono mai mancati. Ma quello del minatore ha sempre avuto la complicazione del sottosuolo con tutti i problemi che comporta: la difficile ventilazione, il rischio di crolli, il dover spostare masse enormi di roccia…
Ben lo sapevano gli antichi minatori di Saint Véran che per secoli hanno estratto il rame – sotto forma di Burnite – rompendo le rocce con una tecnologia molto semplice: incendiare la galleria finché la roccia è rovente e poi inondarla di acqua gelida per provocare fratture e poter togliere la roccia…

L’arrivo della rivoluzione industriale ha portato ad un periodo in cui la durezza di questo lavoro è peggiorata.

L’aumento repentino del fabbisogno di tutti i tipi di minerali ha provocato un’espansione rapidissima di tutte le attività estrattive ben prima che le conoscenze scientifiche permettessero di capire a che problemi si andava incontro e lo sviluppo tecnologico permettesse di affrontarli. E, come non bastasse, l’attenzione per le persone, spesso troppo bassa, ha esasperato la gravità dei problemi.

Tutto questo ha lasciato innumerevoli testimonianze fra cui nomi e modi di dire che, in modo drammaticamente sintetico, la dicono lunga...

A Sapatlé, la galleria “Ruinas” [rovinosa] ricorda che è collocata in una zona particolarmente instabile e quindi a rischio.

Del resto è proprio originaria di questa valle la canzone “La complainte d’un martyr sur la pierre de talc (testo)” [Il lamento di un martire sulla pietra di talco] che qui sentiamo cantata dalla Badia Corale Val Chisone.


Badia Corale Val Chisone

La complainte d’un martyr sur la pierre de talc cantata dalla Badia Corale Val Chisone.



Una canzone che racconta la morte di un minatore e che ben rappresenta la paura per quell’ambiente e l’effetto devastante per le famiglie.

In Baviera è rimasta tutt’ora in uso un’alternativa al normale “buongiorno” nata nel mondo dei minatori. Glückauf; in una sola parola esprime un mondo di sentimenti.
Il termine Glückauf è la contrazione di "Ich wünsche Dir Glück, tu einen neuen Gang auf" che significa “ti auguro la fortuna di aprire una nuova vena di minerale”. Questo augurio ha origini antiche quando si andava alla ricerca di minerali in sottosuolo senza avere fatto trivellazioni o altri tipi di indagini geologiche, oggi possibili, e quindi senza alcuna certezza di trovare qualcosa. L'augurio esprime anche la speranza di tornare a casa sani e salvi dopo il lavoro che era estremamente rischioso.

È probabilmente qualche emigrante Bavarese che ha portato questo saluto nell’enorme sito minerario di Butte nel Montana dove viene ancora usato. Prima della Seconda Guerra Mondiale c’era anche un giornale locale intitolato proprio “Glückauf” che durante gli eventi bellici ha cambiato nome come conseguenza dei “dissidi” fra Stati Uniti e Germania.

Panorama di Butte - Montana
Panorama della zona mineraria.
Butte - Montana 2012.

Sempre a Butte vengono chiamati “widow maker” [fabbricanti di vedove] i vecchi martelli perforatori che non usavano l’acqua per abbattere le polveri e che quindi provocavano la silicosi.

Widow Maker Butte
"Widow Maker".
World Museum of Mining. Butte - Montana 2012.


Come non bastasse fra le innumerevoli miniere della zona due si chiamavano “Orphan Boy [ragazzo orfano] e “Orphan Girl” [ragazza orfana]. Quest’ultima dopo la chiusura è stata trasformata in museo diventando il “World Museum of Mining”.

I cavalletti degli ascensori delle miniere, che arrivavano a 1600 metri di profondità, venivano chiamati “Gallow” ossia forche…

Gallow Shaft Butte Montana
Ascensore di una miniera di Butte soprannominato "Gallow" o forca.
Butte - Montana 2012.

Ancora a Butte alla domanda “come va?” rispondono “tapperlike” per dire che va bene. Il “tapper” è il minatore che colloca la dinamite nei fori e poi la comprime con un apposito bastone per mettere in contatto tutti i candelotti (in un foro possono essercene parecchi in fila) in modo che l’esplosione avvenga correttamente. Le esplosioni vengono fatte solitamente a fine turno in modo che, durante il cambio, la polvere abbia il tempo di depositarsi e alla ventilazione di rinnovare l’aria. Così, dire “mi sento come il tapper” significa che va bene perché si sta per uscire….


Una storia fatta di 2500 morti, età media bassissima e tensioni tali da portare ad un periodo di legge marziale, in un paese che non ha mai visto una dittatura, hanno lasciato le loro tracce.


Monumento dedicato ai 2500 uomini che hanno perso la vita a Butte - Montana tra il 1870 ed il 1983.
Butte - Montana 2012.

Butte Montana
Monumento dedicato ai 2500 uomini che hanno perso la vita a Butte - Montana tra il 1870 ed il 1983.
Butte - Montana 2012.



Testo originale
La complainte d’un martyr sur la pierre de talc.


Messieurs les surveillants, assurez vos carrières
car il y a du danger, ça ruinera vos frères.
Affermisez vos tentes. Les vieillard vous loueront
sinon ces pauvres familles après vous elle pleureront.

Mais il me faut partir, pour gagner ma journée
et me rendre là-bas, à mon heure fixée.
Que me sert-il d’attendre. Il faut partir sur le champ
Sur le point de me rendre. Auprès de mes chers parents.

Arrivant sur le lieu, qui est surnommé “les ruines”
déjà un mauvais nom, on reconnaît sa mine.
On aurait du s’attendre. A ce vilain croulement
qui est venu me surprendre m’a brisé sur le champ.

Que diront me parents, en voyant mes dépouilles
et vous mes chers amis, vous aurez bien de trouble.
Vous tous je vous en prie ayez de soulagement
pour ma pauvre famille Dieu vous sera reconnaissant.

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Traduzione
Il lamento di un martire sulla pietra di talco.


Signori sorveglianti, rinforzate le vostre miniere
perché vi è del pericolo, e ciò porterà alla rovina i vostri fratelli.
Aumentate i vostri sforzi. Gli anziani vi loderanno,
altrimenti queste povere famiglie dopo di voi, piangeranno.

Ma devo partire, per guadagnare la mia giornata,
e devo recarmi laggiù, alla mia ora stabilita,
A cosa serve attendere. Bisogna partire seduta stante
sul punto di recarmi accanto ai miei cari parenti.

Arrivato sul luogo detto “le rovine”,
già un brutto nome, riconosce questa miniera.
C'era da aspettarselo. Da questo brutto crollo
che è venuto a sorprendermi, sono stato stroncato seduta stante.

Cosa diranno i miei parenti, vedendo le mie spoglie
e voi miei cari amici, voi sarete molto turbati.
Voi tutti, ve ne prego, apportate sollievo
alla mia povera famiglia, Dio ve ne sarà riconoscente.

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