Di questa casermetta resta ormai poco. Una vecchia carta IGM al
25.000, di cui non so la data in quanto il margine coi dati era
ritagliato, la chiama Ricovero Clapus. La dizione locale è Clapoû.
Trae il suo nome dall’omonimo Vallone -Valoun dë Clapoû- che termina al
Colle Rousset.
Stralcio della mappa IGM al 25.000 che cita il Ricovero.
Data sconosciuta.
Ecco la casermetta con sullo sfondo il monte Vergia. Dalla mulattiera
del
Sentiero Peyrot
occorre fare attenzione perché si vede a malapena.
Luglio 2011.
Visone complessiva.
Luglio 2011.
Particolare di un angolo. Si nota che i muri erano intonacati.
Luglio 2011.
Suddivisione interna.
Luglio 2011.
Particolare di una porta. Dubito che lo stipite sia rimasto lì
dall'epoca. Con ogni probabilità è stato risistemato da qualche
passante.
Luglio 2011.
Muro esterno.
Luglio 2011.
Lóse [nome locale delle coperture in pietra per i tetti] del tetto. È
curioso il fatto che siano sistemate in ordine. Non ho informazioni sul
perché. Ciò che so è che dopo l'ultima Guerra Mondiale è stata data
l'autorizzazione a ricuperare materiali da certe strutture. Può essere
successo che i ricuperanti abbiano preparato il materiale ma si siano
successivamente scoraggiati di fronte al problema del trasporto.
In effetti, un edificio semplicemente abbandonato dovrebbe essere in
condizioni “migliori”. Nel senso che si troverebbero ancora le
travature in legno ed i serramenti – cosa che capita in ogni altro
edificio di simile epoca. La loro completa assenza supporta l'ipotesi
che sia stato fatto un lavoro di smantellamento.
Luglio 2011.
Vista verso monte.
Luglio 2011.
Incisione su una pietra sul terreno in prossimità dell'edificio.
Luglio 2011.
Mulattiera parte del
Sentiero
Peyrot che dalla casermetta porta verso il Col Giulian.
Luglio 2011.
Mulattiera parte del
Sentiero
Peyrot che dalla casermetta porta verso i
Tredici Laghi
Luglio 2011.