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Miniere e cave Impianti a fune Lavori


Cava di marmo Maiera.

La cava dei marmi detta “Maiera” prende il nome dall'omonima borgata.
È stata aperta a inizio '900.
È stata sfruttata per tutto il XX secolo e all'inizio del XXI benché con molte interruzioni anche di parecchi anni.
Sfrutta lo stesso giacimento di marmo della più antica cava Cabitto ma a quota più bassa e dal versante opposto di Rocca Bianca, verso Prali.
Si trova a circa un chilometro e mezzo da Sapatlé subito sotto la vecchia Decauville del Gran Courdoun e vicino a Colletta Sellar.
La cava è raggiungibile su di una grossa carrozzabile sterrata che comincia nei pressi della borgata Indritti e passa dalla borgata Selleigon nei paraggi delle miniere di Comba Fracia per poi arrivare a Pleinet, Sapatlé e quindi a destinazione. Quando la cava è in uso la strada viene manutenuta e può essere percorsa da camion da cantiere.
Ma la strada è stata realizzata parecchi decenni dopo l'apertura della cava. In un primo tempo era stata costruita una lizza per portare il marmo a valle un po' sotto il Ponte della Capra dove oggi ci sono dei paravalanghe e all’epoca c’era un ponte. La lizza era stata soprannominata “Eichalo”, cioè “scala di legno” a causa della caratteristica forma di piano inclinato interrotto dai parati che danno l’aspetto di una scala.
Di questo grosso impianto si vendono ancora delle tracce. Poche perché la zona è soggetta a infrequenti ma enormi valanghe che tendono a distruggere ogni traccia del passato. La zona di arrivo è irriconoscibile a causa dei lavori che sono stati fatti sulla strada che in quel tratto è soggetta a valanghe provenienti da entrambi i versanti e frane dovute alla corrosione del torrente.

Cava Marmo Maiera Prali Praly
Panoramica delle due principali zone di estrazione in primo piano a destra e in secondo piano a sinistra.
Estate 2013.

Cava Marmo Maiera Prali Praly
Senza foto ritocco...
Visione un po' particolare della zona di estrazione.
Ho collocato la macchina fotografica dentro un foro sonda di quelli usati per poi far passare i cavi diamantati per il taglio e scattato verso il cielo.
Estate 2013.

Cava Marmo Maiera Prali Praly
Zona di estrazione. Il giacimento arriva a 60m di potenza e contiene marmo bianco, grigio, verdastro e striato.
Estate 2013.

Cava Marmo Maiera Prali Praly
Grosso parallelepipedo di marmo in attesa di rimozione.
Estate 2013.

Per un certo periodo all'inizio del '900 la cava è stata gestita dal noto scultore pinerolese Aghemo.
Nota. Al momento in cui scrivo, affermo che Luigi Aghemo ha gestito per un periodo la cava Maiera sulla base di una testimonianza indiretta. L'osservazione delle foto mi porterebbe con qualche cautela a confermare la testimonianza, mentre un documento non legato alla cava ma facente parte dello stesso archivio mi porterebbe a pesare si trattasse della cava Cabitto.
Nell'attesa di trovare documenti capaci di fugare i dubbi, restano le foto a ricordare come si presentava la cava all'inizio del'900.

Luigi Aghemo Cava Marmo Maiera Prali Praly
Il prof. Luigi Aghemo al centro.
Per cortese concessione di Graziella Dotti.

Luigi Aghemo Cava Marmo Maiera Prali Praly
Il prof. Luigi Aghemo a sinistra.
Per cortese concessione di Graziella Dotti.

Cava marmo Maiera Eichalo
Ecco l’”Eichalo”. Qui vediamo un breve tratto della massicciata poco lontano dai paravalanghe. Somiglia molto a quella del  piano inclinato della cava Cabitto che però aveva un binario.
Foto dell’estate 2013.

Cava marmo Maiera Eichalo
Muro di sostegno della massicciata.
Foto dell’estate 2013.

Dato che il marmo si presenta in un giacimento dello spessore di varie decine di metri, e poiché la lavorazione richiede materiale compatto di grosse dimensioni, non è possibile usare esplosivi abbattere il materiale in modo indiscriminato come si fa normalmente per materiali che vengono utilizzati frantumati come il talco.
Occorre usare accorgimenti che consentono di estrarre il marmo a blocchi regolari e senza crepe e di minimizzare lo scarto sia per il costo immediato di smaltimento sia per lo spreco di materiale potenzialmente utilizzabile.
Un metodo usato nella cava Maiera e tutt’ora di largo impiego è il cavo diamantato che, fatto scorrere sulla roccia, progressivamente la taglia alle dimensioni volute.
Ecco una carrellata di foto in merito:


Cava marmo Maiera
Il cavalletto in alto a sinistra è il rinvio di un cavo diamantato.
Foto di Piero Sartorio; 1940.

Cava marmo Maiera
Giugno 1966. Ruote di guida del cavo diamantato.
Foto di Piero Sartorio

Cava marmo Maiera
Giugno 1966. Taglio della parete.
Foto di Piero Sartorio

Cava marmo Maiera
Giugno 1966. Taglio della parete.
Foto di Piero Sartorio



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